Windows-Linux, è sfida nell'era post-PC

Windows-Linux, è sfida nell'era post-PC

Windows e Linux sono pronti a sfidarsi per conquistare la leadership dell'era post-PC. In una delle più importanti conferenze del settore Microsoft e le aziende open source annunciano i loro piani di guerra per il mercato embedded
Windows e Linux sono pronti a sfidarsi per conquistare la leadership dell'era post-PC. In una delle più importanti conferenze del settore Microsoft e le aziende open source annunciano i loro piani di guerra per il mercato embedded


San Francisco (USA) – Il mercato dei sistemi operativi embedded è uno dei più fertili in assoluto: in ballo c’è un business colossale, che nel giro di un decennio potrebbe facilmente superare quello dei sistemi operativi desktop e server.

E’ questo un mercato in grado di abbracciare una varietà di info appliance che va dai telefoni cellulari alle set-top box passando per handheld computer, tablet PC, Web pad, elettrodomestici intelligenti, computer di bordo per autoveicoli, robot industriali, giochi per casinò e la restante grande famiglia delle net appliance.

In un’arena dove i contendenti sono molti e affamati dalla crisi del mercato PC, le due principali piattaforme destinate ancora una volta a darsi battaglia portano il nome di Windows e Linux, con un’importante e non certo trascurabile presenza di Java.

Per quanto riguarda Microsoft, la sua strategia.NET si fonda su due principali famiglie di piattaforme embedded: Windows XP e Windows CE.

Windows XP Embedded è un sistema operativo modulare progettato per girare su dispositivi come terminali Windows, set-top box, chioschi multimediali, POS ed altre info appliance x86 compatibili che tipicamente necessitano di un set completo delle API Win32 e della piena implementazione delle funzionalità di networking.

A differenza di Windows CE, che è destinato a piccoli dispositivi mobili con poca memoria, Windows XP Embedded è un sistema operativo completo ma progettato a componenti, una caratteristica che permette agli sviluppatori di scegliere solo la porzione di sistema di cui davvero necessitano.

La modularità è del resto una caratteristica molto apprezzata in Linux che lo rende un rivale sempre più temibile anche nel settore embedded.
“Microsoft deve chiaramente contrastare in qualche modo quel trend che vede Linux divenire uno dei più popolari OS embedded” ha dichiarato Dwight Davis, analista alla Summit Strategies.

Non è un caso che Microsoft, proprio ispirandosi al modello di sviluppo open source, abbia rilasciato in tempi recenti il codice sorgente di Windows CE 3.0 ai suoi più grossi partner e clienti.


Se finora Windows NT 4.0 Embedded non veniva considerato da Microsoft un prodotto centrale per il suo business, con Windows XP Embedded questa politica cambierà, divenendo questo un pezzo non meno importante di altri per il completamento di quel grande puzzle che porta il nome di Microsoft.NET.

Che Microsoft stia puntando molto su questo settore lo si intuisce dal fatto che la versione embedded è uscita appena 48 giorni dopo il rilascio della prima beta di Windows XP. Il big di Redmond ha assicurato che fra l’uscita sul mercato di Windows XP e la sua versione embedded, non passeranno più di 90 giorni.

La data del rilascio di Windows XP Embedded, sia della versione desktop che di quella server, dovrebbe avvenire intorno alla fine dell’anno. Insieme al sistema operativo, Microsoft rilascerà tutta una serie di strumenti di sviluppo per la scelta (Target Designer), la progettazione (Component Designer), l’importazione (Database Manager) e l’analisi delle dipendenze (Target Analyzer) dei componenti.

Microsoft sta sviluppando Windows XP Embedded insieme ad un gigante dei giochi per casinò come Bally, alla divisione set-top box di Fujitsu-Siemens e a quella dei robot industriali di Siemens. Negli obiettivi di queste aziende c’è è quello di rendere questa versione di Windows XP in grado di girare in uno spazio di memoria di 4 o la massimo 8 MB.

Windows XP Embedded non è però certo adatto ai dispositivi mobili e “leggeri”, un campo dove entra in gioco Windows CE, di cui Microsoft ha appena rilasciato la prima versione beta del suo successore: Talisker.


Proprio ieri il big di Redmond ha rilasciato la prima versione beta di Talisker, nome in codice del successore di Windows CE 3.0 (WinCE 4.0?).

Talisker introduce diverse novità rispetto al suo predecessore, come una più robusta sicurezza, un maggiore livello di personalizzazione dell’interfaccia utente, un più largo supporto alla connettività e ai servizi.NET.

Secondo Megan Kidd, product manager di Microsoft, Talisker sarà focalizzato proprio sulla connettività, un traguardo che sarà raggiunto anche grazie al supporto per la tecnologia wireless Bluetooth.

Sebbene Microsoft abbia recentemente annunciato che Bluetooth non verrà supportato da Windows XP, almeno non prima del prossimo anno, questa tecnologia non può certo essere ignorata nel settore mobile, dove Bluetooth può ormai contare su un’ampia base d’appoggio.

Sempre sul lato della connettività Talisker introduce una nuova tecnologia, detta Media Sense, che consente agli utenti di sapere in ogni momento le connessioni di rete disponibili: per fare un esempio, sarà possibile sapere se nelle vicinanze c’è una stampante o un altro dispositivo capace di dialogare attraverso il protocollo Bluetooth.

Le innovazioni introdotte da Talisker si rifletteranno in modo diretto su Pocket PC, il sistema operativo per handheld attualmente basato su Windows CE 3.0.

La seconda ed ultima versione beta di Talisker è attesa per l’estate, mentre il rilascio sul mercato dovrebbe avvenire verso la fine dell’anno. Nel frattempo Microsoft ha esteso anche a questo sistema operativo il suo programma per il rilascio del codice sorgente a partner ed altri grossi clienti.


Mentre ancora stenta a trovare una propria strada nel mercato desktop, Linux sembra andare molto forte in quello dei sistemi operativi embedded.

L’ennesima conferma arriva dalla Embedded Systems Conference di San Francisco, dove sono davvero numerosissime le aziende che annunceranno soluzioni basate su una qualche versione di Linux embedded.

Il primo grande vantaggio del Pinguino, oltre all’impareggiabile libertà e flessibilità concessa dal codice open source, è il suo esteso supporto a praticamente qualsiasi piattaforma hardware sul mercato: dalle CPU x86 a quelle Power PC passando per MIPS, ARM e quasi tutte le altre architetture sviluppate per il mercato delle appliance e dei dispositivi mobili.

Che l’open source stia ormai divenendo uno dei fulcri del mercato embedded lo dimostra anche la migrazione verso questo spazio di Wind River, una società che ha dominato per molti anni il campo delle piattaforme embedded e che recentemente ha acquistato la Berkeley Software Design per lo sviluppo di sistemi operativi basati su BSD Unix.

Sono moltissime le aziende del settore ad aver puntato tutto su Linux. Fra queste si trova Red Hat che, insieme a Symbol e Sun, ha prodotto uno scanner di codici a barre handheld basato su Linux 2.4 e la piattaforma Java Micro Edition.

Fra gli altri big MontaVista, che presenterà una nuova versione del suo Hard Hat Linux capace di supportare oltre 20 tipi di CPU ed oltre 60 schede per sistemi embedded; Lineo, anch’essa pronta ad annunciare il suo Embedix Software Development Kit 2.0 in grado di supportare tutte le principali distribuzioni Linux e le più importanti CPU; e LynuxWorks, che con il suo BlueCat Linux 3.1 è pronta ad abbracciare le CPU MIPS, ARM, Power PC e SuperH di Hitachi.

Una delle notizie di sicuro più importanti annunciata alla Embedded Systems Conference è l’unificazione, in una sola specifica, di una piattaforma Linux embedded standard.


E ‘ un passo davvero molto importante quello annunciato alla conferenza dall’Embedded Linux Consortium (ELC) per la creazione di uno standard che possa ulteriormente agevolare la penetrazione di Linux nel settore embedded.

La ELC è infatti in procinto di rilasciare una singola specifica per una piattaforma Linux embedded che riunisca sotto il suo ombrello le 124 aziende membri del consorzio.

“Questa mossa faciliterà l’emergere di una forte industria del software stretta attorno ad una piattaforma aperta e multi-vendor”, ha detto Inder Singh, CEO di LinuxWorks, uno dei membri più influenti del consorzio. “E’ importante per gli sviluppatori di applicazioni embedded poter contare su di una piattaforma coerente e stabile che abbracci le varie distribuzioni Linux e le varie architetture hardware”.

L’iniziativa di ELC rappresenta sicuramente un evento storico nel mondo embedded perché si tratta del primo standard aperto del settore, una piattaforma compatta che potrà battersi con più vigore contro rivali come Windows CE, PalmOS ed altri sistemi operativi embedded.

Parallelamente a questa iniziativa, che dovrebbe dare i suoi frutti entro pochi mesi, la ELC ha altresì pianificato la creazione di un gruppo di lavoro con il compito di adottare e promuovere una specifica standard per l’interfaccia grafica utente (GUI) da affiancare alla piattaforma embedded standard: un buon punto di partenza potrebbe essere la Qt/Embedded GUI di Trolltech, al momento una delle interfacce più complete e sofisticate nel panorama embedded.

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Pubblicato il
11 apr 2001
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