Dopo la foglia artificiale del Massachusetts Intitute of Technology, dal Giappone arriva la notizia dello sviluppo di una nuova tecnologia di “sinto-fotosintesi” a opera di Panasonic. L’obiettivo, in questo caso, è convertire le grosse produzioni di CO2 in additivi chimici che si possano impiegare in svariati scenari commerciali e industriali.
La fotosintesi artificiale di Panasonic usa in particolare semiconduttori a base di nitruro – tecnologia di conversione energetica già usata per i LED – e di un catalizzatore metallico: lavorando di concerto, i due componenti sono in grado di convertire l’acqua e il biossido di carbonio in acido formico, un composto chimico ampiamente usato nelle tinture, nella produzione di pellame e come additivo chimico.
La multinazionale giapponese riferisce che il composto semiconduttore di nitruro-catalizzatore metallico ha raggiunto (in condizioni di laboratorio) una efficienza nella conversione energetica dello 0,2 per cento, vale a dire la stessa percentuale attribuita alla fotosintesi naturale delle piante.
Atteso al debutto pubblico in occasione di una prossima conferenza sull’energia solare da svolgersi a Pasadena, in California, la fotosintesi artificiale di Panasonic dovrebbe prima di tutto venire impiegata per mitigare l’impatto nocivo delle fabbriche nipponiche sull’ambiente. La speranza è ovviamente che il sistema (già brevettato in Giappone e altrove) funzioni talmente bene che lo si possa proporre come soluzione “green” alle altre aziende hi-tech e non solo.
Alfonso Maruccia