Al via i Portali dell'eCommerce di Stato

Al via i Portali dell'eCommerce di Stato

Pioggia di miliardi su quelle imprese italiane che saranno disposte a unirsi ad altre dello stesso settore per creare portali verticali. Passigli spiega: prevediamo che i crediti d'imposta arriveranno a 10mila imprese
Pioggia di miliardi su quelle imprese italiane che saranno disposte a unirsi ad altre dello stesso settore per creare portali verticali. Passigli spiega: prevediamo che i crediti d'imposta arriveranno a 10mila imprese


Roma – Spingere le imprese italiane ad unire i propri sforzi e realizzare portali dell’ecommerce finanziati in buona parte dallo Stato. Questo il senso della pioggia di miliardi che potrà investire quei progetti che verranno presentati al ministero dell’Industria entro fine luglio.

I miliardi in ballo sono 240 e verranno fruiti dalle imprese sotto forma di crediti d’imposta e di fondi per coprire fino al 60 per cento delle spese di avvio e di personale del portale.

Per partecipare al bando pubblicato dal Ministero, e annunciato dalla legge Finanziaria, le aziende dovranno dimostrare di aver unito i propri sforzi a società operanti nello stesso settore di mercato e di aver predisposto un progetto che risulti credibile sia sul piano delle infrastrutture tecnologiche utilizzate sia della logistica, vero punto debole dell’ecommerce non solo italiano.

La misura di 10mila imprese previste da Passigli si raggiunge grazie al requisito essenziale previsto dal bando: ogni progetto dovrà coinvolgere almeno venti imprese. Ogni gruppo di imprese potrà sfruttare un massimo di 100mila euro di finanziamento complessivo, fondi che secondo il Ministero saranno sbloccati entro la fine dell’anno.

Entusiasta il sottosegretario all’Industria, Stefano Passigli, che ieri ha spiegato il perché della pioggia e cos’è l’ecommerce all’italiana: “Il problema dell’e-commerce è che Internet è un mare magnum in cui si trovano, uno accanto all’altro, milioni di operatori. Le imprese che si affacciano alla Rete hanno soprattutto difficoltà nel guadagnarsi visibilità. L’idea di aiutare imprese simili che si uniscono per promuovere e vendere i loro prodotti nasce proprio dalla volontà di superare questo scoglio”.

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Pubblicato il
11 apr 2001
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