Germania, la gogna del porno pirata

Germania, la gogna del porno pirata

Una società legale minaccia di pubblicare online le reali identità associate a oltre 150mila indirizzi IP. Una ritorsione che coinvolgerebbe anche chiese e ambasciate arabe. Non pagate le multe forfettarie per i download pornografici
Una società legale minaccia di pubblicare online le reali identità associate a oltre 150mila indirizzi IP. Una ritorsione che coinvolgerebbe anche chiese e ambasciate arabe. Non pagate le multe forfettarie per i download pornografici

Nelle tattiche di guerra agli utenti del file sharing, i signori del copyright e le loro armate legali hanno adottato un meccanismo dal forte sapore estorsivo. Pagare subito una multa forfettaria o scegliere il più tortuoso sentiero verso un’aula di tribunale. La società legale tedesca Urmann and Colleagues (U+C) non ha fatto certo eccezione, chiedendo a migliaia di scariconi il pagamento di una sanzione pari a 650 euro .

Non tutti i downloader – meglio, gli indirizzi IP associati allo scaricamento di materiale pornografico – hanno optato per la pace forfettaria. Gli avvocati di U+C hanno dunque confermato che i dati personali di circa 150mila utenti verranno presto pubblicati sul sito web della stessa società tedesca . Una vera e propria ritorsione per il mancato esborso dell’obolo per la violazione del copyright.

Le motivazioni di U+C sembrano ancora più battagliere e vendicative. Verranno infatti pubblicati per primi i dati appartenenti a chiese, dipartimenti di polizia e centri diplomatici dei paesi arabi . Istituzioni particolarmente sensibili visto il contenuto dei file scaricati illegalmente. I vertici del Partito Pirata tedesco hanno puntato il dito contro una decisione assurda e pericolosa.

Ovvia domanda: è legale una pubblicazione di questo tipo? Come riportato dalla testata specializzata TorrentFreak , la società legale si aggrappa ad una sentenza della Corte Costituzionale tedesca del lontano 2007. Uno studio come U+C avrebbe la possibilità di denunciare pubblicamente tutti quegli utenti che violano i diritti dei clienti , in questo caso le varie società specializzate in contenuti per adulti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
28 ago 2012
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