Armi stampate in casa? Stratasys dice no

Armi stampate in casa? Stratasys dice no

Una startup è impegnata nel design di armi da costruire con una stampante 3D. Il produttore dell'apparecchio interviene e blocca tutto. Ritirando l'hardware in leasing
Una startup è impegnata nel design di armi da costruire con una stampante 3D. Il produttore dell'apparecchio interviene e blocca tutto. Ritirando l'hardware in leasing

Rp,a Nuovo stop forzato per il progetto Wiki Weapons, controversa idea di Cody Wilson e della sua Defense Distributed (DD) che intende favorire la produzione di armi da fuoco funzionanti grazie all’uso della stampa 3D . Chi ha fornito la stampante in leasing dice ora di non voler più continuare il rapporto di collaborazione. E chiede il rientro dell’apparecchio.

Wilson, studente laureato dell’Università del Texas, si stava infatti servendo di una stampante 3D fornita da Stratasys per il design e la produzione dell’arma da fuoco fatta in casa. Ma Stratasys ha in seguito inviato proprio personale presso la sede di DD per requisire la stampante precedentemente concessa senza problemi.

Il problema c’è, e Stratasys lo identifica con il potenziale impiego della sua stampante 3D per scopi illegali: vale a dire la produzione di armi da fuoco senza il possesso di adeguata licenza fornita dalle autorità statunitensi.

Wilson, che in precedenza aveva dovuto far fronte alla scarsità di fondi rivolgendosi ai donatori di denaro elettronico (BitCoin), professa sicurezza e dice che Stratasys era solo uno dei contatti del network attivato per la realizzazione del progetto Wiki Weapons. Male che vada chiederemo la concessione della licenza per la produzione delle armi, conclude.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 ott 2012
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