Apple, il pentimento che non convince

Apple, il pentimento che non convince

Una corte d'appello britannica ordina alla Mela di riformulare le scuse nei confronti di Samsung. Il precedente messaggio è stato considerato "falso" e "scorretto". Le nuove scuse attese entro due giorni
Una corte d'appello britannica ordina alla Mela di riformulare le scuse nei confronti di Samsung. Il precedente messaggio è stato considerato "falso" e "scorretto". Le nuove scuse attese entro due giorni

Ventiquattro/quarantotto ore di tempo per sostituire un comunicato considerato “falso” e “scorretto”: è il verdetto emanato dai giudici di una corte d’appello britannica nei confronti di Apple, in riferimento alla precedente indicazione della High Court of Justice secondo la quale la Mela avrebbe dovuto trasmettere una nota di scuse nei confronti di Samsung, accusata ingiustamente di aver copiato il design del tablet iPad per i tre dispositivi Galaxy Tab 10.1, 8.9 e 7.

Secondo il nuovo pronunciamento , Cupertino non deve sfuggire all’obbligo di esprimere un’ammenda reale , quindi riconoscere l’inaccuratezza del precedente messaggio , apparso più come una dichiarazione di autodifesa che un’ammissione di colpa nei confronti della parte lesa.

La giuria coinvolta nel caso non nasconde il proprio disappunto per il comportamento dell’azienda californiana: “Non riesco a spiegarmi come un’azienda del calibro Apple possa comportarsi in questo modo”, ha ammesso candidamente il giudice Robin Jacob, spiegando come il precedente comunicato rappresenti una piena violazione dell’ordine.

Come notano alcuni avvocati, i giudici hanno chiaramente respinto il comportamento di Apple, considerato scorretto e inaffidabile. Stando alle dichiarazioni Michael Beloff, legale dell’azienda, Cupertino sembra aver recepito la sentenza britannica, riconoscendo in essa l’intento di dissipare dubbi di natura commerciale e non la volontà diretta di punire in qualche modo Apple. Probabilmente a questo motivo si deve, dunque, la rimozione del comunicato contestato dal sito ufficiale britannico, nell’attesa che la volontà della Corte sia effettivamente rispettata.

Cristina Sciannamblo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
2 nov 2012
Link copiato negli appunti