Surface, per HP non è granché

Surface, per HP non è granché

Il pezzo grosso dei PC non è particolarmente impressionato dal tablet di Microsoft. E lo boccia senza tanti complimenti. Redmond però tira dritto per la sua strada
Il pezzo grosso dei PC non è particolarmente impressionato dal tablet di Microsoft. E lo boccia senza tanti complimenti. Redmond però tira dritto per la sua strada

Ancora polemiche e giudizi pungenti su Surface, il tablet ARM commercializzato da Microsoft assieme a Windows 8/RT: Todd Bradley, responsabile del business PC di Hewlett-Packard, si dice convinto del fatto che il convertibile di Redmond non rappresenti affatto una minaccia.

Per Bradley, Surface può essere a malapena definito un prodotto concorrente: il tablet è uscito sul mercato con una distribuzione limitata, dice il manager, tende a essere lento e “non rifinito” durante l’utilizzo quotidiano ed è troppo costoso. Per il responsabile della divisione personal computer del maggior produttore al mondo, Surface ha “storicamente” avuto un successo enormemente superiore presso i recensori piuttosto che presso il pubblico di chi i prodotti deve poi comprarli: il mondo ha scelto di “credere” una storia diversa, suggerisce Bradley, rispetto alle meraviglie raccontate dalla stampa.

Il manager HP conferma poi che la sua azienda non ha alcuna intenzione di (ri)entrare nell’arena dei tablet tanto presto: dopo la non piacevole avventura di TouchPad , il colosso statunitense dice che aspetterà il natale del 2013 per lanciare qualcosa per il mercato consumer. Fino ad allora ci saranno convertibili, laptop, form factor con design a conchiglia ma non tablet consumer.

Ad HP non piace particolarmente l’hardware Microsoft, ma agli alti papaveri di Redmond dicono chiaramente di voler sfruttare l’occasione data da Surface per realizzare nuovo hardware con design proprietario: i partner OEM potranno anche continuare a fare la parte del leone nel mercato dei sistemi Windows, ha detto Steve Ballmer, ma ora c’è l’opportunità di “innovare” tramite una stretta integrazione fra hardware e software.

Per meglio prepararsi a questa fase di innovazione, Microsoft continua a far girare le teste del management dopo l’improvviso (e ancora non motivato) abbandono di Steven Sinofsky : partito Mr. Windows, ora è il turno di Andy Lees passare dalla gestione del progetto Windows Phone (che in realtà aveva abbandonato circa 12 mesi fa, in attesa di un nuovo incarico) alla guida della divisione “corporate development and strategy”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 nov 2012
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