Speciale/ SharePoint Future 2012

Speciale/ SharePoint Future 2012

In diretta da Milano aggiornamenti e live blogging della conferenza che lancia l'edizione 2013 del software per la gestione documentale, publishing e content management di Microsoft
In diretta da Milano aggiornamenti e live blogging della conferenza che lancia l'edizione 2013 del software per la gestione documentale, publishing e content management di Microsoft

Il liveblogging inizia alle 10:00. Nel frattempo seguite i tweet in diretta dalla conferenza milanese

10:05 – SharePoint Future 2012 è iniziata. Sl palco si comincia a familiarizzare con i nuovi strumenti della versione 2013.

10:05 – Sul palco Paolo Pialorsi sta elencando le novità principali, tra cui l’integrazione con SkyDrive Pro.

10:15 – SkyDrive Pro sostituisce il vecchio workplace di SharePoint.

10:17 – Le presentazioni sono realizzate e svolte su Office 365. Dal palco spiegano che è già la nuova versione e che funziona abbastanza bene da permettere di “rischiarla” in conferenza dal vivo.

10:20 – Igor Macori di Green Team raccoglie il testimone e inizia subito a parlare di ECM: Enterprise Content Management.

10:21 – Non solo testo: foto, video, audio sono tutti contenuti che si possono inserire o importare in SharePoint 2013.

10:23 – Versioning: niente più copie per ogni versione del documento, ma salvataggi incrementali. Un bel vantaggio quando la mole dei dati cresce.

10:23 – SharePoint 2013 spinge molto sull’integrazione cloud.

10:25 – Anche i Document Set sono stati migliorati: ormai sono completi di folder e versioning completo, permettono di pensare a loro davvero come un “fascicolo” di documenti.

10:27 – I metadata acquisiscono un ruolo sempre più centrale: sono lo strumento per organizzare i dati, organizzare la navigazione tra i contenuti, migliorare la ricerca.

10:31 – SharePoint ha subito dei cambiamenti significativi sul piano infrastrutturale: occorre comprenderli per valutare la migrazione e l’adozione delle nuove versioni, come quelle delle WebApp di Office.

10:35 – Tutte le fasi di un progetto, dalle email ai documenti, fino alla gestione degli utenti e delle credenziali, possono essere controllate da SharePoint (che ad esempio si interfaccia con Exchange per la posta). In questo modo diventa più facile organizzare e centralizzare le risorse a disposizione dei team di lavoro.

10:37 – Lync, Exchange e SharePoint collaborano: la ricerca unificata consente di migliorare la visibilità di fattori come la compliance a specifiche regolamentarie o aziendali.

10:39 – Elisabetta Sasselli sul palco per parlare delle novità social di 2013. Non un fattore trascurabile per garantire comunicazione in azienda.

10:40 – Una interfaccia familiare: ricorda Facebook o Twitter, con tanto di micropost e “amici”: uno strumento per condividere informazioni tra i colleghi.

10:42 – Per esempio è possibile rivolgere una domanda al network aziendale, così che chi conosca la risposta possa farsi avanti.

10:44 – Il Community Site è una delle novità di SharePoint 2013 che permette di aggregare le discussioni attorno argomenti specifici e tenere d’occhio le informazioni che circolano nella struttura.

10:46 – C’è anche un sistema di gestione della Reputation per garantire visibilità alle conversazioni avviate o in cui intervengono gli utenti più attivi e produttivi.

10:48 – Anche in azienda entrano gagliardetti, medaglie e premi: la Gamification come meccanismo per promuovere la comunicazione aziendale.

10:49 – Community Portal: uno strumento unico per gestire tutte le community avviate all’interno dell’ambiente SharePoint 2013.

10:51 – Ciascun elemento del sistema, persona o tag che sia, ha una pagina personale: utile per esempio per tenere traccia di nuove mansioni assegnate a un collega.

10:51 – La pagina personale é anche utile per organizzare le informazioni secondo schemi personali.

10:51 – L’integrazione di SkyDrive nel percorso sociale semplifica la gestione di file e cartelle condivise.

10:54 – Task: in una sola interfaccia tutte le informazioni aggregate per conoscere i compiti in sospeso e completati per ciascun utente. Che può anche invocare un compito, rivederne la priorità e i tempi di lavorazione.

10:57 – I task possono arrivare anche da Exchange: i servizi sono integrati a livello architetturale.

11:01 – Ovviamente il sistema garantisce riservatezza ai dati aziendali: gli utenti sono abilitati a visualizzare esclusivamente le informazioni per cui hanno i permessi necessari.

11:05 – La conferenza riprenderà dopo un coffee break con una session dedicata a web content management e nuove funzioni di ricerca.

11:33 – Claudio Brotto ha il compito di ricominciare le danze. Assieme a lui Riccardo Celesti e Barbara Falchi.

11:35 – Siti Web pubblici con SharePoint: questo il primo tema in discussione.

11:37 – Cinque aspetti da migliorare di SharePoint 2010: gestione asset multimediali, scalabilità (per andare oltre la singola Site Collection), identificazione eccessiva tra contenuto e presentazione del contenuto, poca flessibilità per il web-designer, e soprattutto copia&incolla da Word.

11:43 – Esempio pratico con Barbara Falchi: creare una nuova pagina con SharePoint 2013 partendo da Word. Magicamente la struttura è pulita e corretta sul piano sintassi HTML.

11:45 – SharePoint 2013 consente anche di inserire codice javascript nelle pagine.

11:47 – Un video caricato nella piattaforma viene riconosciuto e il sistema chiede all’utente come gestirlo: come riprodurlo, quanto farlo pesare, che dimensione deve avere.

11:53 – Anche il lavoro del redattore e dell’information architect è semplificato: il primo delega al sistema la gestione e il ridimensionamento degli asset multimediali; il secondo può astrarsi maggiormente dalla rappresentazione dei dati e concentrarsi sul design del progetto.

12:05 – Il sito ruota attorno alla struttura logica, non più sui singoli contenuti.

12:06 – Anche gli asset inseriti nel sistema si giovano della rinnovata attenzione per i metadati.

12:10 – Posso decidere come collegare tra di loro gli elementi e i dati inseriti nella struttura, come far ricercare all’interno dei dati, come presentare una classe di oggetti. Il tutto è diventato modulare e consente di gestire anche eccezioni a singoli elementi che fanno parte di una categoria generale.

12:12 – SharePoint sta crescendo e diventando un CMS moderno e flessibile. I contenuti possono essere gestiti con autorizzazioni diverse da quelle necessarie a modificare la struttura del sito. Il database dei prodotti di un catalogo, per esempio, può stare “fuori” da SharePoint, che attingerà alle informazioni “esposte” da un gestionale.

12:15 – La personalizzazione del sito non è più legata esclusivamente agli strumenti Microsoft. Ed è stato anche migliorata l’integrazione, per esempio, degli strumenti di importazione di design provenienti da fonti “esterne” a SharePoint.

12:17 – La cartella che contiene il sito SharePoint è una risorsa di rete: come in altri CMS si può osservarne il contenuto e per esempio caricare template di pagina generica. Il sistema rileva i modelli e li converte in un formato aspx gestibile fa SharePoint. L’automazione è migliorata ma non è (ancora) completa: occorre comunque intervenire per completare l’integrazione dei modelli, che vengono anche modificati di conseguenza e possono venire ulteriormente modificati nello strumento di design prescelto.

12:25 – SharePoint 2013 consente anche di presentare contenuti differenti in base al tipo di utente che sta visitando il sito.

12:28 – Molta attenzione anche riservata all’ottimizzazione SEO. E le novità per il servizio di search locale sono molte.

12:30 – Il search è stato unificato: Fast Search ed Enterprise Search sono fusi e messi a disposizione come strumento per tutto il sistema.

12:34 – La gestione delle risorse è fondamentale per consentire l’ottimizzazione delle prestazioni. Bisogna conoscere l’architettura del nuovo search per farlo consapevolmente.

12:36 – Crawl, content processing component, analytics processing component: lavorano in sequenza per costruire un database di ricerca, stabilire il ranking interno e analizzare i dati di utilizzo dei contenuti.

12:38 – L’index component raccoglie le informazioni elaborate e le mette a disposizione della ricerca. Il query processing component ottimizzq la ricerca utente, il search administration component consente di gestire l’intera infrastruttura.

12:39 – La nuova search è anche compatibile con load balancing e ridondanze.

12:42 – Anche la struttura del dizionario è differente: si possono creare indicizzazioni anonime per siti pubblici, si può garantire l’indicizzazione costante dei contenuti in parallelo al crawl standard, il search diventa contestuale ai contenuti mostrati.

12:48 – Si possono anche personalizzare i risultati impostando delle “regole” per il search: sia per il tipo di contenuti da mostrare, sia per come presentarli. Result type e display template: le due nuove parole magiche.

12:50 – Le query rules servono invece a promuovere alcuni risultati partendo dal contesto e dal tipo di ricerca effettuata. Alcune regole possono anche essere “forzate” lato amministrativo, per esempio per promuovere contenuti specifici per soddisfare esigenze aziendali.

12:54 – Il search non è più configurabile solo dall’amministratore. Anche i produttori dei contenuti possono ricevere deleghe specifiche che possono anche superare per privilegi quelle dell’admin.

12:57 – Un break per il pranzo. Si ricomincia alle 14:00.

14:00 – La sala si va riempiendo. Tra poco si riparte.

14:06 – Paolo Pialorsi promette una birra a chi farà la prima domanda della giornata. E poi ci si tuffa nelle novità per lo sviluppo su SharePoint.

14:13 – Lo sviluppo si sposta verso il client: riducendo l’impatto sul lavoro sui server, semplificando il deployment e velocizzando le implementazioni delle app.

14:18 – Sorpresa: le sandboxed solution sono diventate “deprecate”? Non è ancora molto chiaro, manca la versione finale della documentazione di SharePoint 2013. Occorre capire quale sarà la tendenza futura “imposta” da Microsoft.

14:23 – Visual Studio 2012 ha evoluto gli strumenti di sviluppo per SharePoint. Ci sono anche strumenti designer per accelerare lo sviluppo.

14:30 – I dati possono essere elaborati lato server: ma la nuova tendenza è spostare la trattazione sul client, via JavaScript.

14:35 – Che si sviluppi per WinRT, per iOS o Android, tramite le API di SharePoint si possono consumare dati già presenti sulla propria piattaforma.

14:41 – Perché non un app per SharePoint? Con la versione 2013 si può. Uno strumento esterno ma che interroga la piattaforma.

14:45 – Vantaggi di spostarsi fuori da SharePoint con le app: niente codice che gira lato server, migrazioni più semplici, le app rimangono un “problema” solo di chi le sviluppa e non di chi amministra il server SharePoint.

14:55 – JavaScript assume un ruolo importante nello sviluppo delle app per SharePoint e realizzare widget molto usabili che girano sui client. E possono anche costituire un singolo elemento piazzato all’interno di una pagina, non devono necessariamente riempire lo schermo.

15:00 – L’unica avvertenza: le app hanno bisogno di leggere e scrivere su SharePoint, le indicazioni vanno impartite nell’AppManifest e l’autorizzazione va fornita in fase di installazione.

15:09 – Le app si potranno acquisire tramite l’Office Store o un marketplace interno aziendale.

15:12 – E ora si passa a parlare del nuovo motore di Workflow, partendo dalla architettura.

15:15 – Novità importante è il Workflow Manager, che è l’elemento esterno che comunica con SharePoint e comunica attraverso messaging e istanze con la piattaforma.

15:20 – Tutto questo per: acquisire scalabilità, lavorare col cloud, garantire affidabilità con batterie di server e aggiungere una seria di funzionalità.

15:27 – Cos’è uno stage? È un blocco funzionale del workflow che attraverso dei passaggi logici conduce ad uno stage successivo per definire gli elementi del workflow fino allo stage finale. Non è una macchina a stati finiti, ma ci assomiglia.

15:35 – Con Visio 2013 si può osservare graficamente lo sviluppo degli stati e degli stage del workflow. E le modifiche fatte graficamente sono retroattive.

15:37 – SharePoint 2013 è in grado di fare la pacchettizazione di List Workflow. Ma vanno esportate anche le liste per effettuare una migrazione.

15:40 – Alcune azioni sono sparite dal Workflow 2013. Ma si possono sempre “invocare” attingendo al motore 2010 interno rimasto per retrocompatibilità.

15:42 – App e Workflow funzionano solo su SharePoint Server o Enterprise o su Office 365. Niente su Foundation.

15:48 – Gli strumenti di design dei Workflow di Visual Studio sono utili per estendere più che per creare: meglio lavorare nello SharePoint Designer. Rispetto alla versione precedente l’interfaccia Visual Studio è più povera, ma permette di lavorare molto nel dettaglio. Il Designer fornisce maggiore usabilità per impostare il lavoro.

15:55 – Non tutti gli strumenti Visual Studio sono già RTM. Mentre lo sono SharePoint e altri software: questo significa che occorre una certa attenzione e prudenza nell’implementare da oggi soluzioni 2013.

15:59 – È cominciata una sessione di domanda e risposte fuori programma. I temi spaziano tra app, accessibilita, marketplace.

16:13 – Ultima pausa. Poi sarà la volta dei consigli per i sistemisti.

16:38 – È iniziata l’ultima sessione. Ancora una volta l’accento sulle novità dell’architettura di SharePoint 2013.

16:40 – Il processo è evoluzionistico: confermate le Service Application e in più le Office Web App.

16:45 – Una novitá interessante è il Request Management: un servizio che si occupa in modo trasparente della ottimizzazione delle richieste in maniera tale da offrire risposte qualitativamente e tempisticamente valide.

16:50 – Web Analytics sparisce: ma non le sue funzioni, che vengono integrate nella piattaforma per consentire di utilizzarle richiamandole da diversi elementi del prodotto. Ad esempio per elaborare statistiche di utilizzo incastonate in diversi punti dell’interfaccia o estratte per essere analizzati all’esterno di SharePoint.

16:54 – Con l’App Management Service si possono gestire le licenze: è possibile prevedere servizi a consumo o a scadenza. Il Work Management Service consente di aggregare task e servizi dell’utente, allargandosi a Exchange e Project, in una sola dashboard.

16:57 – Host Named Site Collection: non una novità assoluta, ma con l’introduzione delle vanity URL e nuove logiche proxy per il publishing vengono superati parecchi limiti della versione precedente.

16:59 – Nuovi comandi PowerShell: indispensabile per gestire Host Named Site Collection.

17:01 – SharePoint 2013 dispone una cache distribuita. È attiva di default, anche se in certi casi potrebbe rendersi necessario disattivarla. Supporta il clustering, è scalabile, non sostituisce Blob e Output Cache.

17:05 – AppFabric Distributed Cache è un servizio “importante”: può richiedere fino al 50 per cento della memoria del server (tolti i 2GB riservati al sistema operativo).

17:08 – Shredded Storage: di default i documenti vengono divisi a fette e salvati in più righe del database riferibile comunque a un ID univoco. Il questo modo SQL può gestire le modifiche incrementali per ridurre il carico elaborativo. Purtroppo non è applicabile ai dati migrati da vecchie versioni di SharePoint.

17:11 – Self-Dervice Site Creation: permette di creare autonomamente per gli utenti una site collection o, in 2013, un sito Web. Richiede un permesso specifico da attribuire agli utenti. È attivo di default attraverso il Farm Configuration Wizard.

17:19 – Viene introdotta l’autenticazione OAuth per l’autenticazione S2S.

17:21 – I nuovi Translation Service servono a gestire i servizi di traduzione automatica di Microsoft, ma possono essere integrati manualmente e sono estensibili via codice.

17:24 – I requisiti di sistema di SharePoint sono pesanti: 24GB di RAM su una CPU quad-core su singolo server. Su un 3-tiers si scende a 12GB di RAM, ma conviene salire a 16 per andare sul sicuro. Il Database richiede quad-core e 16GB di RAM. Tutti richiedono almeno 80GB per l’hard disk.

17:28 – Requisiti software. Windows Server 2008 R2 SP1, Server 2012, SQL 2008 R2 SP1 e 2012. MAXDOP=1.

17:30 – Supportati tutti i browser. Fanno eccezione IE6 e 7. Ma attenzione ad ActiveX.

17:33 – Supportati WinPhone 7.5 e 8, iOS 5 e superiori, Android 4 e superiori, iPad dal 2 in avanti. Nessun supporto stranamente per i tablet Android.

17:35 – Infine, migrazione. Il metodo principale e unico accettato è DB Attach, declinato in varie versioni.

17:40 – La migrazione è estremamente semplificata da strumenti validi di simulazione e la permanenza della legacy della vecchia versione dopo l’upgrade. In questo modo, il passaggio al 2013 può essere effettuata per gradi.

17:47 – SharePoint Future 2012 si avvia a conclusione. L’ultima sessione di domande e risposte si concentra sulle modalità di aggiornamento e transizione alla prossima versione 2013: testing e migrazione, sperimentazioni.

17:50 – SharePoint 2013 e Office 365 sono fortemente votati al cloud. La direzione è tracciata, bisognerà iniziare a pensare alla migrazione delle proprie installazioni e servizi.

17:55 – Parte social: Yammer arriverà nel 203 assieme a Office 365. Non è ancora chiaro se arriverà anche nelle installazioni on premise.

18:01 – Supporto. Come da copione, SharePoint 2010 dovrebbe godere dei 10 anni standard di supporto e aggiornamenti.

18:05 – Qual è il piatto forte del nuovo SharePoint? La parte social, il web content management, i nuovi workflow. Powershell 3. Il search.

18:12 – Saluti e ringraziamenti. L’appuntamento è fissato per marzo 2013 con la SharePoint Conference.


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Pubblicato il
27 nov 2012
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