Dell, Linux su Ultrabook con Sputnik

Dell, Linux su Ultrabook con Sputnik

Il PC ultrabook con preinstallato Ubuntu Linux arriva finalmente nei negozi statunitensi: hardware di tutto rispetto, funzionalità esclusive per i clienti Dell e un prezzo non dissimile da un prodotto Windows 8 equivalente
Il PC ultrabook con preinstallato Ubuntu Linux arriva finalmente nei negozi statunitensi: hardware di tutto rispetto, funzionalità esclusive per i clienti Dell e un prezzo non dissimile da un prodotto Windows 8 equivalente

Il progetto Sputnik è decollato, e il sistema ultrabook di Dell ha preso la via dei negozi e dei rivenditori online con il suo carico di Pinguini, hardware potente e funzionalità esclusive pensate per facilitare la vita agli sviluppatori che amano la mobilità o ne hanno bisogno.

XPS 13 Developer Edition, questo il nome scelto dal produttore statunitense per distinguere il suo ultrabook Ubuntu da quello (equivalente) basato su Windows, monta una CPU Intel Core i7 (Ivy Bridge) con clock da ben 3 GHz, 8 GB di RAM, SSD da 256 GB, uno schermo da 13 pollici HD (1366×768) e la componente GPU integrata nel processore centrale (Intel HD4000).

Disponibile al momento solo nei negozi statunitensi, XPS 13 Developer Edition fa a meno di Windows ma non del costo “premium” tipico di un ultrabook: il PC ultraportatile costa 1.450 dollari, vale a dire 50 dollari in meno rispetto al modello con installato Windows 8.

A un prezzo non esattamente popolare, gli sviluppatori Linux possono avere il “privilegio” di accedere a tutta una serie di strumenti accessori pensati per girare su Ubuntu: la distro Canonical è stata ovviamente “rimaneggiata” da Dell a partire dal kernel, e tutte le modifiche apportate sono disponibili per tutti sui server Canonical .

Le funzionalità aggiuntive di Ubuntu 12.04 in edizione Dell comprendono uno strumento per creare, scaricare e condividere profili di sviluppo (ambienti e linguaggi di programmazione) da un repository GitHub. Presente inoltre un “Cloud Launcher” per trasferire il progetti creati in locali sui server cloud remoti (Amazon EC2, ad esempio), e altro ancora.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 3 dic 2012
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