USA, l'epurazione dei molestatori videoludici

USA, l'epurazione dei molestatori videoludici

Lo stato di New York ha eliminato dai network di gaming online migliaia di sex offender. Si tratta della seconda operazione a distanza di mesi. Le aziende del settore collaborano
Lo stato di New York ha eliminato dai network di gaming online migliaia di sex offender. Si tratta della seconda operazione a distanza di mesi. Le aziende del settore collaborano

Continuano le attività condotte dallo stato di New York contro i predatori sessuali nell’ambito della cosiddetta Operazione: Game Over lanciata nei mesi scorsi. Sono 2100 i molestatori allontanati dalle piattaforme Gaia Online, NCSoft e THQ, che vanno ad aggiungersi alle oltre 3500 persone estromesse dai servizi Xbox Live PlayStation Network.

L’annuncio della nuova epurazione è arrivato direttamente dal procuratore generale Eric T. Schneiderman. L’individuazione dei condannati per reati sessuali è resa possibile attraverso l’obbligo di legge di registrare i propri dati personali in un apposito database , tema che di recente ha occupato il dibattito pubblico nello stato della California. Una volta registrati i nomi dei predatori sessuali, le informazioni vengono rilasciate ai partner di Operation Game Over che provvedono a eliminare i giocatori dalle loro reti di gaming online.

Secondo quanto dichiarato da Schneiderman, una misura simile si è resa necessaria in seguito al tentativo di alcuni predatori sessuali di attrarre le proprie vittime nei servizi di gaming online attraverso la comunicazione a mezzo voce e chat. Il procuratore generale ringrazia dunque tutte quelle aziende che hanno deciso di adottare le liste dei molestatori entro i propri network “per rendere la comunità online un posto più sicuro per i bambini”.

Schneiderman ha inoltre fornito ai genitori dei minori alcuni suggerimenti per proteggere i propri figli dai tentativi di avvicinamento: scegliere giochi appropriati all’età del bambino, utilizzare meccanismi di parental control , mantenere gli apparecchi di gioco in una stanza comune all’interno dell’abitazione e spiegare ai bambini come mantenere protetti i propri dati.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
20 dic 2012
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