Apple, iPirateria vecchia e nuova

Apple, iPirateria vecchia e nuova

Muore Installous, servizio per l'installazione di app pirata, mentre una piccola società cinese si fa avanti e promette applicazioni per tutti anche senza jailbreak
Muore Installous, servizio per l'installazione di app pirata, mentre una piccola società cinese si fa avanti e promette applicazioni per tutti anche senza jailbreak

Il 2013 dell’ecosistema Apple inizia all’insegna della pirateria: si parla naturalmente di app pirata, e di servizi e strumenti pensati per usare le suddette su iPhone, iPad e compagnia. Hackulous, community telematica specializzata esattamente in questo peculiare settore ha deciso di chiudere bruscamente le porte ai suoi utenti.

Il messaggio di cessazione delle attività di Hackulous arriva senza preavviso: la community chiude i battenti perché a quanto pare si è arrivati a un punto di stagnazione, dice il succitato messaggio, con una contraddizione in termini quando parla di difficoltà di moderare adeguatamente forum che però sarebbero una “ghost town” senza attività recenti.

La chiusura di Hackulous trascina con sé anche Apptrackr, l’indice web di app pirata per iOS e Installous, vale a dire il software utile a installare le app sui gadget mobile di Apple a partire proprio dall’archivio pirata di Apptrackr.

In sostanza si tratta di una mazzata non da poco per i milioni di utenti di Installous, il cui largo utilizzo (in concomitanza con Cydia ) e la fonte di introiti garantita dall’advertising lasciano parecchi dubbi sulle reali motivazioni della improvvisa chiusura di Hackulous.

A essere indubbia è la perdurante pirateria che insidierebbe il continuo fluire di dollari nelle pingui casse di Apple: Hackulous chiude ma altri servizi sono pronti a prendere il suo posto, strumenti come Zeusmos, che permette di installare una app pirata direttamente sullo smartphone/tablet a pagamento e il software cinese Kuaiyong.

In quest’ultimo caso si parla di un’utility per Windows capace di trasferire la app pirata scelta sul proprio smartphone senza nemmeno la necessità preventiva di fare il jailbreaking del dispositivo, tra l’altro pienamente compatibile con iOS 6.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
2 gen 2013
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