Apple, Google e il carteggio del cartello

Apple, Google e il carteggio del cartello

Nella class action contro il cartello sui salari ICT, uno scambio di email del 2007 tra i due CEO Steve Jobs e Eric Schmidt evidenzia gli accordi intrapresi per bloccare il reclutamento reciproco e tenere basso il costo del lavoro
Nella class action contro il cartello sui salari ICT, uno scambio di email del 2007 tra i due CEO Steve Jobs e Eric Schmidt evidenzia gli accordi intrapresi per bloccare il reclutamento reciproco e tenere basso il costo del lavoro

Potrebbe costituire la chiave di volta nella class action avviata nel maggio 2011 contro il cartello sui salari nel settore ICT, frutto di accordi intrapresi tra sette aziende per bloccare lo spostamento di talenti e mantenere artificiosamente basso il costo del lavoro . Il carteggio elettronico tra i due CEO di Apple e Google – a quel tempo, il compianto Steve Jobs e Eric Schmidt – pare aver convinto il giudice federale californiano Lucy Koh.

Già a presiedere lo scontro dei brevetti tra Apple e Samsung, il giudice di San José ha stabilito che gli executive della Mela e della Grande G siano riusciti ad ottenere un “sostanziale beneficio economico” attraverso un accordo per bloccare il reclutamento reciproco dei loro impiegati . È la tesi sostenuta nella denuncia collettiva contro giganti del calibro di Adobe Systems, Intel, Pixar e appunto il binomio Apple-Google.

In un documento presentato alla corte californiana, l’ex-CEO di Apple Steve Jobs era entrato in contatto con i vertici della Grande G, dopo che la stessa azienda di Mountain View aveva provato a reclutare uno degli ingegneri della Mela . “Sarei veramente lieto se il vostro ufficio per le risorse umane la smettesse”, aveva scritto Jobs nel 2007. In risposta, Eric Schmidt confermava l’esistenza di un accordo di “non reclutamento” con Cupertino.

“È stato un incidente isolato – assicurava il direttore della divisione risorse umane di Google – La prego di porgere le mie personali scuse a Steve Jobs”. A riprova dell’incidente, l’azienda di Mountain View aveva licenziato l’addetto responsabile del tentativo di reclutamento . Il giudice Koh ha ora chiamato a testimoniare il nuovo CEO di Apple Tim Cook, che dovrà rispondere a tutte le domande dell’accusa.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
21 gen 2013
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