Nokia, dall'Europa miliardi per il grafene

Nokia, dall'Europa miliardi per il grafene

Il produttore finlandese annuncia l'assegnazione di sostanziosi fondi comunitari per l'implementazione del grafene nei prodotti di uso quotidiano. Presto o tardi il grafene rivoluzionerà tutto quanto, promette Nokia
Il produttore finlandese annuncia l'assegnazione di sostanziosi fondi comunitari per l'implementazione del grafene nei prodotti di uso quotidiano. Presto o tardi il grafene rivoluzionerà tutto quanto, promette Nokia

La Comunità Europea concede 1 miliardo di euro di investimenti a Nokia per la concretizzazione delle promesse del grafene , “materiale delle meraviglie” che ha fatto vincere il Nobel ai suoi scopritori e che viene spesso indicato come il miglior candidato alla prossima rivoluzione tecnologica di portata mondiale.

L’Europa è da tempo interessata alle possibili ricadute di una altrettanto (ancora) ipotetica industria del grafene, un’industria capace di trarre vantaggio dalle rare qualità chimico-fisiche del materiale – spessore di un singolo atomo, estremamente sottile, eccellente conduttore elettrico e 300 volte più resistente dell’acciaio – per integrarlo nei prodotti tecnologici e nella vita di tutti i giorni.

Con il miliardo di euro appena ricevuto, Nokia avrà il compito di guidare il Graphene Flagship Consortium (73 aziende e istituti accademici impegnati nel campo) per portare a compimento il programma Future and Emerging Technologies della UE.

Nel commentare l’assegnazione del sostanzioso fondo per le ricerche, Nokia sottolinea come i suoi laboratori siano stati i primi al mondo ad avviare i lavori sul grafene nell’oramai lontano 2006: “Sin qui abbiamo fatto del lavoro molto promettente – dice il CTO della corporation Henry Tirri – ma le maggiori innovazioni devono ancora essere scoperte”.

Al momento siamo appena agli inizi della “rivoluzione del grafene”, continua Tirri, una rivoluzione che avrà lo stesso impatto avuto prima dalla rivoluzione industriale e poi dall’avvento del silicio e del suo prodotto più rappresentativo – i microchip.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 feb 2013
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