Sugli smartphone Ubuntu arriva col freddo

Sugli smartphone Ubuntu arriva col freddo

Shuttleworth si lascia sfuggire "ottobre" come possibile data di lancio al pubblico. Gli sviluppatori potranno iniziare a lavorarci già da fine mese
Shuttleworth si lascia sfuggire "ottobre" come possibile data di lancio al pubblico. Gli sviluppatori potranno iniziare a lavorarci già da fine mese

A un mese dalla presentazione in pompa magna di Ubuntu per smartphone, da Canonical arrivano le prime informazioni sulla disponibilità futura dei terminali che faranno uso del nuovo OS: gli ubuntufonini arriveranno a ottobre 2013, mentre gli sviluppatori potranno cominciare a lavorarci dalla fine di febbraio (su Galaxy Nexus di Samsung).

Intervenendo in occasione di un meeting a New York, il CEO e founder di Canonical Mark Shuttleworth ha “spifferato” il periodo di disponibilità dei gadget basati su Ubuntu (per smartphone) sottolineando la presunta convenienza dei nuovi prodotti per l’adozione da parte delle aziende grandi e piccole.

Ubuntu per smartphone permetterà di fare lo “streaming” di applicazioni Windows fatte girare sui server corporate, sostiene Shuttleworth, e avrà il vantaggio di potersi integrare facilmente nell’ambiente aziendale grazie alla capacità di connettersi a display “da scrivania”, a tastiere e ad altri dispositivi con supporto delle comunicazioni wireless.

Una prospettiva su cui Canonical conta per solleticare l’interesse dei dipartimenti IT e non solo, quella di interfacciare Ubuntu per smartphone con i server aziendali, e che ha già dato origine al cosiddetto fenomeno del BYOD (“bring your own device”) con l’integrazione più o meno problematica degli OS mobile già affermati sul mercato come iOS e Android.

La strizzatina d’occhio al BYOD non dà comunque alcuna garanzia di successo, e per quanto riguarda la singolarità dell’interfaccia di Ubuntu per smartphone – tutta incentrata su gesture e contorsioni delle dita – da Canonical rassicurano : ci siamo ispirati all’architettura tradizionale giapponese e alle potenzialità della memoria muscolare per tirare fuori una tecnologia molto più utile delle GUI attualmente presenti sul mercato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 7 feb 2013
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