MIT, l'alba dell'auto-assemblaggio

MIT, l'alba dell'auto-assemblaggio

Presentato il prototipo di un processo di stampa in quattro dimensioni, a partire da filamenti di materiale che riescono a formare un oggetto in acqua. La quarta dimensione è il cambiamento
Presentato il prototipo di un processo di stampa in quattro dimensioni, a partire da filamenti di materiale che riescono a formare un oggetto in acqua. La quarta dimensione è il cambiamento

Un’ambiziosa alternativa ai processi di stampa in tre dimensioni, annunciata all’ultima edizione del ciclo di conferenze TED a Long Beach, California. Dalla creatività dei ricercatori del Self Assembly Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT), il primo prototipo di una sorta di stampante in 4D, basata sui principi dinamici dell’auto-assemblaggio in acqua .

Studiata dal ricercatore Skylar Tibbits, l’idea alla base dell’auto-assemblaggio supera la costruzione statica degli oggetti – una sedia, piuttosto che un grattacielo – a partire dalla creazione di materiali capaci di unirsi in maniera molto simile a quella dei filamenti del DNA . In sostanza, strutture di materia intelligente che riescano a formare oggetti una volta immersi in una vasca d’acqua.

In questo modo , le tipiche operazioni di stampa di un oggetto tridimensionale smettono di fungere da punto di arrivo per trasformarsi in un processo dinamico. Grazie alla formazione automatica dei filamenti robotici, gli oggetti potranno essere realizzati in modo da cambiare anche dopo la conclusione del processo di stampa .

“È come aggiungere una forma di intelligenza naturale ai materiali”, ha spiegato Tibbits al TED.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 28 feb 2013
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