Stando all’opinione di Sergey Brin, uno dei vantaggi derivanti dall’uso di Glass è il fatto di ritenere la propria “mascolinità” e un contatto più diretto con mondo che ci circonda. Come le due cose siano collegate il co-fondatore di Google non lo spiega, ma l’eco alle sue dichiarazioni è garantita.
Gli occhialini stilosi di Mountain View intendono portare le gioie della realtà aumentata trasferendo il controllo e l’interfaccia dallo schermo touch di un cellulare al micro-computer integrato su Glass, perché per Brin usare gli smartphone equivale a isolarsi socialmente e fa sentire “effeminato” il maschio padre-padrone di uno dei marchi in Rete più popolari.
Brin è convinto del fatto che una volta usati i Google Glass, gli utenti non vorranno tornare a riveder lo schermo del proprio cellulare: gli occhialini di Mountain View renderanno finalmente realtà la “vision” originale che Brin aveva per Google Search, vale a dire la possibilità, per l’utente, di avere a disposizione le informazioni contestuali ai propri interessi senza dovere porre alcuna richiesta o query di ricerca online.
Quale che sia il reale interesse dei consumatori verso il nuovo gadget di Mountain View, la sparata di Brin ha fornito a parecchi una ghiotta occasione per beffarsi del (più che) ricchissimo co-fondatore di Google: i consigli sulla mascolinità e il “fattore cool” provengono da uno che indossa calzari a dir poco discutibili , e anche Android si è dovuto adattare al nuovo corso macho di Mountain View convergendo nel virilissimo Mandroid .
Alfonso Maruccia