Realizzato da Google per velocizzare quanto più è possibile la navigazione sui siti e le “app” Web, il protocollo SPDY sarebbe pronto per approdare anche su Android: lo riferisce Francois Beaufort sulla sua pagina Google+, anche se al momento si tratta di una caratteristica sperimentale da abilitare manualmente.
L’uso di SPDY sulla versione più recente di Chrome per Android richiede infatti l’uso della shell testuale e dell’SDK per l’OS mobile, anche se potrebbe valerne la pena: Beaufort allinea SPDY alla tecnologia proxy usata da Opera e Amazon per velocizzare i rispettivi browser, con guadagni prestazionali comparabili.
Qualora l’impiego di SPDY venisse esteso al pubblico mainstream, Chrome potrebbe giovarsi di capacità velocistiche di sicuro richiamo anche considerando i miglioramenti al motore JavaScript introdotti di recente: la release 25.0.1364.123 del browser per Android è ora sensibilmente più veloce sia rispetto al browser standard del sistema che alle vecchie versioni di Chrome.
Ma la velocità non è tutto, è c’è chi come Opera al momento preferisce concentrarsi soprattutto sull’interfaccia: la società norvegese ha rilasciato la prima versione beta del suo browser dopo l’ adozione del layout engine multi-piattaforma Webkit , e tra le novità spicca – tra le altre cose – una nuova interfaccia per passare da una scheda all’altra.
Alfonso Maruccia