Google e la degna sepoltura di Reader

Google e la degna sepoltura di Reader

Nuove pulizie di primavera per snellire l'offerta di servizi agli utenti. BigG dismetterà la sua amata piattaforma per gestire feed RSS a partire dal prossimo 1 luglio. Prima di pensare ai sostituti, gli utenti avviano una petizione
Nuove pulizie di primavera per snellire l'offerta di servizi agli utenti. BigG dismetterà la sua amata piattaforma per gestire feed RSS a partire dal prossimo 1 luglio. Prima di pensare ai sostituti, gli utenti avviano una petizione

La disperazione sui volti di milioni di fedeli appassionati, dopo aver trascorso gli ultimi otto anni a scegliere con cura le fonti digitali preferite. In un post pubblicato sul suo blog ufficiale, Google ha annunciato la fine della tanto amata piattaforma Reader , ormai divenuta un vero e proprio standard per tutte quelle applicazioni terze che permettono agli utenti di rastrellare siti, blog e quotidiani online attraverso i cosiddetti feed RSS.

A partire dal prossimo 1 luglio , l’azienda di Mountain View seppellirà Reader a otto anni dal suo lancio ufficiale. “Siamo consapevoli che Reader ha un seguito devoto che sarà molto triste nel vederlo scomparire – ha ammesso BigG in un secondo post – Siamo anche noi molto tristi”. Due i principali motivi che hanno spinto il gigante californiano a dismettere definitivamente il servizio.

In primis , il livello d’utilizzo di Reader è risultato costantemente in declino, nonostante l’amore dimostrato dallo zoccolo duro dei suoi aficionados . In generale, la raccolta di fonti tramite RSS non riesce a superare l’impatto dei social media, quando ad esempio le nuove modifiche grafiche annunciate da Facebook mirano alla trasformazione della stessa piattaforma californiana in un enorme tabloid personalizzato.

In sostanza , gli utenti legati alle piattaforme social come Facebook e Twitter sfruttano post e cinguettii per soddisfare anche le più serie esigenze d’informazione online. In seconda battuta, Google vuole ridurre il totale dei servizi offerti per snellire l’offerta ai suoi utenti e dunque concentrarsi meglio su un numero ridotto di piattaforme. Dal 2011, sono 70 i servizi tagliati da BigG nelle cosiddette pulizie di primavera .

Con Reader, l’azienda californiana ha fatto calare la sua ghigliottina su altri servizi ormai abbandonati dalla massa degli utenti. Dall’applicazione Voice per dispositivi BlackBerry alle API di Search per lo shopping , dal plug-in Cloud Connect ai modelli tridimensionali di Building Maker. Diversi servizi che verranno interrotti tra la prossima primavera e il mese di luglio.

In preda al panico, numerosi utenti di Reader hanno avviato una petizione chiedendo alla Grande G di ripensarci prima della fine. Al momento della stesura di questo articolo, la petizione Keep Google Reader Running sfiora di poco le 30mila firme su Change.org . La rabbia dei firmatari sta soprattutto nell’aver perso anni a raccogliere le fonti digitali preferite che comunque potranno essere salvate fino al prossimo 1 luglio tramite Google Takeout .

Aperta la caccia al sostituto, gli stessi sviluppatori di applicazioni terze hanno iniziato ad interrogarsi sull’abbandono di una tecnologia divenuta de facto uno standard. Aggregatore di news in mobilità, i creatori dell’app Feedly starebbero lavorando su un client in grado di clonare le API di Google Reader . La sensazione generale è che saranno in molti a non rassegnarsi per la sepoltura digitale annunciata da Google.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
14 mar 2013
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