Telecom sopprime il 1780 e il 1781

Telecom sopprime il 1780 e il 1781

Non va giù a molti utenti telefonici la decisione dell'incumbent di far morire un servizio innovativo da tanti ritenuto utile e funzionale. La parola a uno di coloro che hanno scritto a PI
Non va giù a molti utenti telefonici la decisione dell'incumbent di far morire un servizio innovativo da tanti ritenuto utile e funzionale. La parola a uno di coloro che hanno scritto a PI


Roma – Gentile redazione di Punto Informatico, vi seguo da moltissimo tempo e vi scrivo per segnalarvi quanto segue. Nel lontano 1997 aderivo ad un servizio proposto da Telecom Italia denominato “Numero Personale 1780” .

Tale servizio mi assegnava un numero di telefono in decade 1780 xxxxxx. Io attraverso il telefono ero in grado di programmare un numero di telefono a cui doveva essere trasferita la chiamata (ad es. un cellulare) ed eventualmente un altro numero nel caso in cui il primo non rispondesse, fosse occupato ecc. Il servizio non diceva IL NUMERO che stava chiamando, ma solo se la chiamata stava per essere inviata ad un cellulare o ad un numero di rete fissa. (Perchè veniva tariffata secondo la NORMALE tariffa cellulare o interurbana di TI).

Il servizio è molto utile, mi consente di dare reperibilità ai miei clienti con dei punti a favore:
1) non dovevo dare tutti i miei numeri di cellulare
2) ogni cliente poteva trovarmi in qualsiasi momento chiamando sempre lo stesso numero di telefono (chiamava in ufficio, chiamava il cellulare, chiamava dovunque mi trovassi)
3) se dovevo andare fuori Siracusa per qualche motivo, e volevo lasciare la reperibilità al mio collega-socio, non dovevo fisicamente dargli un qualche cellulare ma semplicemente avvertirlo che avrei girato le chiamate sul suo numero di cellulare. Il cliente avrebbe SEMPRE chiamato lo stesso numero.

Tale servizio è talmente utile in questo senso che due miei amici, titolari di una ditta di manutenzione ascensori, forniscono il loro numero personale ai clienti che hanno diritto al servizio di reperibilità 24h e festivi. Sono poi loro stessi a riprogrammare il numero da chiamare a seconda di quale dipendente nella settimana ha il turno di reperibilità.

Bene. Per caso, i primi giorni di ottobre sul newsgroup it.tlc.gestori.telecom passa un messaggio tratto da 187-news (indirizzo della pagina sul 187: http://tinyurl.com/re1k ) che annuncia che il 30 novembre Telecom chiuderà il servizio numero personale 1780 e che da quella data non saranno più raggiungibili le numerazioni 1780 (Numero Personale) e 1781 (Programmazione Numero Personale). Così, senza inviare a noi abbonati la raccomandata di rito, senza una spiegazione, senza un perchè.

Chiamiamo il 191, dubbiosi se si tratti di una qualche richiesta, magari, del ministero delle Comunicazioni ma l’unica laconica risposta che abbiamo, tutti quanti, è che “si tratta di una scelta dell’azienda”.

Insomma chiudono un servizio utile, funzionale e utilizzato da moltissimi operatori e professionisti così, senza un perchè e – sinora – senza offrire nessuna alternativa. E un sacco di professionisti come me saranno costretti a comprarsi un cellulare in più da passarsi di mano in mano e dovranno comunicare a mano a tutti i clienti che il numero di telefono è cambiato perchè Telecom non ci mette a disposizione neppure la possibilità di mettere un messaggino tipo “L’utente ha cambiato numero, il nuovo numero è XXX”.

Vedremo l’evolversi della situazione. Io personalmente cerchero’ di aprire una pagina web in cui raccogliere le proteste degli altri operatori ed utenti intestatari del numero personale per vedere se riusciamo a bloccare l’azione con una petizione oppure a trovare tutti quanti un’alternativa comune. E’ terribile questa notizia che ci si cala addosso come un’accetta dopo sei, sette anni di perfetta funzionalità con questo servizio.

Saluti,
Mirko Tuccitto

Gentile Mirko
la liberalizzazione del mercato delle TLC, più spesso teorica che pratica, offre a Telecom Italia l’opportunità di muoversi in modo diverso rispetto al passato, come dimostrano anche gli aumenti dei servizi di informazione varati nei giorni scorsi.
Accettata quindi l’ovvia possibilità per l’operatore di offrire quanto preferisce, è certamente sorprendente la soppressione del servizio, anziché la sua sostituzione con un servizio analogo che l’utente interessato potrebbe anche essere disposto a pagare di più.
A presto, Adele Chiodi

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Pubblicato il
20 ott 2003
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