Brevettate le batterie ad acqua

Brevettate le batterie ad acqua

Un team canadese scopre un nuovo metodo per generare dall'acqua energia sufficiente per alimentare piccoli dispositivi come i telefonini. Ma ci vorrà tempo
Un team canadese scopre un nuovo metodo per generare dall'acqua energia sufficiente per alimentare piccoli dispositivi come i telefonini. Ma ci vorrà tempo

Roma – Un piccolo team di ricercatori guidato dai professori Daniel Kwok e Professor Larry Kostiuk dell’Università di Alberta, in Canada, ha scoperto un nuovo modo di generare elettricità dall’acqua che, in futuro, potrebbe essere utilizzato come fonte di alimentazione per i piccoli dispositivi, come i telefoni cellulari.

Stando ai ricercatori, la tecnologia si basa su una proprietà elettrocinetica dei liquidi conosciuta da centinaia di anni: tale proprietà fa sì che quando l’acqua scorre sulla superficie di un solido, come il vetro, questo riceva una piccola carica elettrica positiva che attrae gli ioni di carica opposta e respinge gli ioni di carica uguale. Questo processo crea un sottilissimo strato d’acqua caricato elettricamente.

Il team di ricercatori dell'Università di Alberta Il team di ricercatori ha ideato una tecnica per sfruttare questo fenomeno creando una sorta di batteria ad acqua formata da alcuni minuscoli tubi in vetro attraversati da un flusso d’acqua: dato che gli ioni che sono respinti dalla superficie del vetro si muovono più velocemente degli ioni che ne sono attratti, viene generata una piccola quantità di corrente con una tensione di circa 10 Volt.

“Sono passati più di 160 anni da quando sono state fatte le ultime grandi scoperte che hanno portato alla costruzione delle celle solari e delle fuel cell”, ha commentato David Lynch, preside della facoltà di ingegneria dell’Università di Alberta. “Questa sensazionale scoperta che sfrutta le proprietà elettrocinetiche dell’acqua può essere altrettanto rivoluzionaria”.

“La scoperta potrebbe rappresentare una nuova alternativa alle fonti di energia pulita, come il vento e il sole, sebbene saranno necessarie enormi cisterne d’acqua per un’applicazione commerciale”, ha detto Kostiuk. “Gli idrocarburi continuano ad essere la miglior fonte di energia ma dato che le loro riserve si stanno consumando molto in fretta, le fonti energetiche alternative saranno di vitale importanza nel futuro”.

Su ammissione degli stessi ricercatori, le applicazioni pratiche della propria scoperta sono ancora ben lontane dalla realizzazione, soprattutto perché per far circolare l’acqua nei tubi di vetro è necessaria una pompa . Più che un sostituto delle attuali batterie, le celle ad acqua potrebbero dunque essere più realisticamente impiegate per ricaricare i piccoli dispositivi.

“L’applicazione di questa tecnologia nei dispositivi elettronici e microelettronici – ha detto Kostiuk – apre scenari davvero emozionanti. Potrà essere impiegata come nuova fonte di energia per i dispositivi come i telefoni cellulari o i computer, che potranno essere ricaricati pompando dell’acqua ad alta pressione”.

I ricercatori canadesi, che hanno già brevettato la propria tecnologia, hanno pubblicato un documento in cui spiegano nei dettagli il funzionamento delle batterie elettrocinetiche.

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Pubblicato il
22 ott 2003
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