Holywar, l'odio digitale sotto sequestro

Holywar, l'odio digitale sotto sequestro

Su ordine della Procura della Repubblica di Bolzano, un decreto di sequestro preventivo per l'inibizione degli accessi tricolore ai portali holywar.org e holywar.tv. Con l'accusa di incitamento all'odio razziale e religioso
Su ordine della Procura della Repubblica di Bolzano, un decreto di sequestro preventivo per l'inibizione degli accessi tricolore ai portali holywar.org e holywar.tv. Con l'accusa di incitamento all'odio razziale e religioso

Incitamento all’odio razziale, etnico e religioso. Questo uno dei capi d’accusa formulati dalla Procura della Repubblica di Bolzano contro i gestori dei portali holywar.org e holywar.tv , finiti nel mirino del GIP altoatesino per la pubblicazione di alcune liste nere contenenti i nominativi di numerose personalità di fede ebraica accusate di complicità nei confronti di Israele.

Nel testo del provvedimento ordinato dal GIP Walter Pelino, i due portali sono stati sottoposti a sequestro preventivo tramite inibizione all’accesso dall’Italia ai suoi indirizzi web, così come ai relativi IP statici “nonché ogni altro indirizzo IP eventualmente associato anche in futuro”. Una precisazione che applicherà lo stesso ordine di sequestro in caso di spostamento dei domini.

Denunciati dalla comunità ebraica di Merano – nell’aprile 2012 anche da Roberto Cuillo , responsabile della redazione web del Partito Democratico (PD) – i due siti della guerra santa sarebbero stati gestiti da un amministratore operativo in Italia , mentre il materiale antisemita sarebbe stato fornito dalla Norvegia.

Stando a quanto riportato dall’avvocato Fulvio Sarzana sulle pagine digitali de Il Fatto Quotidiano , i siti sequestrati sarebbero entrambi intestati al cittadino norvegese Alfred Olsen, “cattolico tradizionalista” e vicino al movimento di resistenza popolare Alternativa Cristiana.

Il sequestro dei due domini di holywar ha seguito quello della sezione italiana del forum neonazista Stormfront , con il GUP di Roma Carmine Castaldo che aveva condannato i suoi quattro gestori ad un totale di oltre 10 anni agli arresti domiciliari . Nel novembre 2012 il sito ufficiale di Stormfront veniva bloccato a livello ISP dopo l’ennesima pubblicazione di una lista di presunti nomi noti di origine ebraica.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
19 apr 2013
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