AMD ha un futuro ARM

AMD ha un futuro ARM

Il lancio della nuova generazione delle APU embedded prelude alla nascita di una linea non più solo x86. Che porteranno in dote le GPU Radeon al mondo ARM
Il lancio della nuova generazione delle APU embedded prelude alla nascita di una linea non più solo x86. Che porteranno in dote le GPU Radeon al mondo ARM

Niente di nuovo, tutto di nuovo. Basta una semplice “X” nel nome della più recente release delle APU embedded di AMD per scatenare la curiosità degli addetti ai lavori: con la nuova serie G delle APU del chipmaker di San Jose inizia l’era della contaminazione ARM nell’arena fin qui occupata da x86 . Nel medio termine , AMD offrirà al pubblico SoC (“system on chip”) sia con la più tradizionale tecnologia fin qui adottata che con la più moderna e quotata disegnata dal marchio britannico. Portando nel nuovo mondo le capacità grafiche delle sue GPU Radeon.

Sul piano tecnico, le nuove APU G racchiudono 2 o 4 core Jaguar (quelli che finiranno nella Playstation 4 ) per la parte CPU e una GPU Radeon HD della serie 8000 . Vista la natura dei chip, destinati ad applicazioni embedded, il supporto alle memorie ECC è sempre presente: il pezzo forte è comunque costituito dalla parte elaborativa, che ad esempio nel modello GX-210HA vede uno accanto all’altro un dual-core 1GHz e una GPU Radeon HD 8210E da 300MHz con supporto a DirectX 11.1, OpenGL 4.2 e OpenCL 1.22 a fronte di un TDP di 9W. Se si sale fino alla massima potenza disponibile, offerta dal GX-420CA, il TDP arriva a 25W: ma si guadagna un quad-core da 2GHz e una GPU Radeon HD 8400E da 600MHz. Tutte le nuove APU incorporano poi i controller I/O sul chip (dual display, SATA 3.0, PCI Express 2, USB 2.0 e 3.0 ecc), permettendo di risparmiarsi un secondo elemento sulla scheda del sistema embedded.

AMD mette a disposizione vari modelli intermedi, con e senza GPU, con consumi e frequenze variabili. I chip sono progettati per funzionare a temperature comprese tra -40 e 85C, quanto serve per operare in diversi contesti: uno dei più diffusi è senz’altro quello degli apparecchi da intrattenimento (videopoker, set top box), ma non ci sono preclusioni particolari vista la disponibilità di DirectX e OpenCL. Le prestazioni, stando alle dichiarazioni AMD , sono molto interessanti soprattutto se confrontate con l’equivalente offerta Intel.

Tutti i modelli descritti, in ogni caso, recano la “X” nel nome: il cambio di onomastica si è reso necessario per fare spazio ai futuri chip A che saranno basati sull’architettura ARM. Non a caso la possibilità viene accennata di sfuggita dal comunicato stampa di lancio e subito ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori: “In definitiva, avremo x86 e ARM nel nostro portafoglio prodotti” recitano le parole vergate dal reparto PR di AMD. In prospettiva, i nuovi SoC guadagneranno un TDP ancora inferiore (si parla di meno di 3W) diventando così appettibili per altri impieghi. E magari allargare il potenziale bacino d’affari di AMD alle sterminate praterie dell’embedded e ridare così fiato a dei conti in difficoltà .

Luca Annunziata

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Pubblicato il
24 apr 2013
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