Uno schermo per ricaricare

Uno schermo per ricaricare

Sfrutta delle lenti come concentratori di raggi solari e non altera il touch del display dello smartphone
Sfrutta delle lenti come concentratori di raggi solari e non altera il touch del display dello smartphone

Per quanto gli smartphone siano diventati sempre più intelligenti, meglio gestibili e anche più ampi nello schermo, il problema principale della loro evoluzione risiede sempre nel dimensionamento della batteria e nell’autonomia che questa è in grado di offrire al dispositivo. La capacità e le dimensioni delle batterie aumentano di continuo, ma intervenire solo su queste due caratteristiche non è sempre sufficiente. Così a volte ci si ritrova un cellulare dalle funzioni eccellenti, ma carente dal punto di vista dell’autonomia. La ricerca sta esplorando nuove forme di alimentazione elettrica, dalla batterie a base di zuccheri e batteri fino allo sfruttamento dell’energia solare. Proprio dal Sole potrebbe dunque arrivare l’energia necessaria anche per le chiamate di emergenza, non utilizzando un pannello solare come accessorio, ma integrando il pannello direttamente nello schermo dello smartphone.
L’idea, non certo nuova, è della startup francese The SunPartner Group , che ha presentato Wysips.

Wysips

Questo schermo integra la tecnologia delle celle fotovoltaiche con una speciale tecnologia ottica. Infatti, questo mini-pannello solare, dello spessore di soli 0,5 millimetri, utilizza strisce di celle solari a film sottile, alternate con una pellicola trasparente. A queste è stato aggiunto uno strato di piccole lenti che concentra i raggi solari e, allo stesso tempo, permette di nascondere le strisce opache delle celle solari, visualizzando l’immagine proveniente dallo schermo.

Con questa tecnica si è ottenuto un pannello con una percentuale di trasparenza pari all’82 per cento, anche se l’azienda d’oltralpe sta lavorando per superare questo valore e raggiungere così oltre il 90 per cento di trasparenza.
Wysips (il cui nome è acronimo di What You See Is Photovoltaic Surface ) è quindi flessibile e integrabile in qualsiasi schermo, senza alterare la visione dell’utente e senza inficiare sulle proprietà tattili dei display touchscreen.

Dalla sua, questa soluzione ha anche un alta economicità di realizzazione. In pratica, già in passato aziende come Ubiquitous Energy e Samsung si erano dedicate alla progettazione di pannelli fotovoltaici per gli schermi dei cellulari, ma il processo produttivo era talmente costoso da non riuscire a ridurre i costi e, di conseguenza, gli incrementi che si sarebbero ripercossi sui dispositivi. Ciò aveva obbligato entrambe le aziende ad abbandonare questa strada.
La filosofia di The SunPartner Group è più economica e semplice, tanto che il solo pannello di 4 pollici costerebbe meno di un dollaro e la sua integrazione in un cellulare inciderebbe sul suo costo di soli 2,30 dollari.

Di contro, l’efficienza del pannello è per ora piuttosto bassa: si parla di 5,8 milliwatt per cm quadrato, capaci quindi di incidere solamente per un 20 per cento nell’incremento dell’autonomia delle batterie.

Dai test condotti, questo valore è comunque risultato variabile, con picchi differenti a seconda delle abitudini dell’utilizzatore a condurre una vita più all’aria aperta che negli ambienti chiusi.

L’azienda francese sta già cooperando con molti produttori di fama, come Nokia, e prevede il lancio di un cellulare con Wisips integrato già per il prossimo 2014.

Di certo non si butterà via il caricabatterie, ma questo pannello potrebbe mantenere in vita il cellulare anche in condizioni di emergenza, migliorandone l’efficienza.

(via Textually )

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Pubblicato il
25 giu 2013
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