BitTorrent: non siamo pirati

BitTorrent: non siamo pirati

Il record stabilito con la condivisione delle ultime puntate di Game of Thrones non sarebbe affatto da imputare al celebre client del torrentismo. L'azienda californiana non incoraggia alcun download illecito
Il record stabilito con la condivisione delle ultime puntate di Game of Thrones non sarebbe affatto da imputare al celebre client del torrentismo. L'azienda californiana non incoraggia alcun download illecito

Tra gli eventi televisivi più attesi degli ultimi anni, gli ultimi episodi della terza stagione di Game of Thrones hanno scatenato un vero e proprio tsunami sulle rive digitali del torrentismo, con il record di 5,2 milioni di download in tutto il mondo . Ma questo stesso traguardo della pirateria BitTorrent sarebbe il frutto delle tipiche macchinazioni dell’industria audiovisiva, almeno secondo il vicepresidente alla divisione marketing di BitTorrent Inc. Matt Mason.

“Non ospitiamo alcun contenuto illecito – ha esordito Mason in un post dal titolo che suona in italiano come il vero re di BitTorrent – Non offriamo collegamenti per raggiungere materiale pirata. È letteralmente impossibile scaricare illegalmente qualcosa solo con BitTorrent. Per piratare della roba, dovreste aver bisogno di più di un protocollo. Di un motore di ricerca, di un sito per la distribuzione dei contenuti, di un sistema di gestione degli stessi. Noi non offriamo nessuna di queste cose. Se state usando BitTorrent per la pirateria, state sbagliando”.

Dunque, la condivisione di materiale in violazione del copyright avverrebbe “al di fuori dell’ecosistema di BitTorrent”. I 5,2 milioni di download denunciati dall’industria audiovisiva sarebbero avvenuti con l’ausilio di strumenti totalmente estranei al client statunitense, per cui si dovrebbe parlare di un record per la pirateria online e non per le reti di BitTorrent . “BitTorrent; il protocollo open source, l’azienda, è stata costruita per l’innovazione – ha continuato Mason – Non supportiamo la pirateria”.

Gli stessi vertici dell’azienda californiana hanno ricordato una serie di iniziative volte a favorire la condivisione legale dei contenuti licenziati, dalla collaborazione con Internet Archive – 152 milioni di download nel solo 2012 – al nuovo servizio Bundle , che offre ai singoli artisti la possibilità di offrire materiale extra agli utenti del web.

“Siamo grandi appassionati di Game of Thrones – ha concluso Mason – e vi incoraggiamo a guardarlo in maniera legale. Ma la Rete ha ormai parlato”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
27 giu 2013
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