Hotspot personali, il problema non è solo Apple

Hotspot personali, il problema non è solo Apple

Il problema di password deboli individuato sulla funzionalità di condivisione dell'accesso WiFi propria dei gadget di Apple sarebbe comune anche alle altre piattaforme mobile. Android condannato dai produttori
Il problema di password deboli individuato sulla funzionalità di condivisione dell'accesso WiFi propria dei gadget di Apple sarebbe comune anche alle altre piattaforme mobile. Android condannato dai produttori

Se Apple ha la colpa di aver basato la funzionalità Personal Hotspot su un dizionario facilmente accessibile online , le altri piattaforme mobile non se la passano certo meglio. Anzi, dicono gli esperti: la tendenza a prendere alla leggera la sicurezza è un problema che riguarda più o meno tutti.

Gli stessi ricercatori responsabili dello studio su Apple confermano ora che anche su Windows Phone (8) e Android sussisterebbe lo stesso problema, ma con sfumature diverse: sull’OS di Microsoft la password di default per la condivisione del segnale WiFi è di appena 8 cifre, e il crack a forza bruta di password del genere diventa di fatto un obiettivo praticabile.

Su Android, invece, la sicurezza della versione ufficiale dell’OS è piuttosto buona e genera password difficili da crackare, ma sorprendentemente alcuni produttori di smartphone preferiscono “indebolire” l’algoritmo originario e in certi casi – HTC – le password integrate consistono in stringhe statiche sul genere “1234567890”.

I ricercatori precisano che sarebbero necessari ulteriori studi per avere un quadro più completo della questione, mentre restano sempre validi i consigli per gli utenti: mai fidarsi delle password di default e affiancare parole d’ordine robuste a un algoritmo di cifratura per sua natura difficile da battere (WPA2) se usato in maniera adeguata.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 3 lug 2013
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