Microsoft, la sfida del dopo-Ballmer

Microsoft, la sfida del dopo-Ballmer

Il nuovo CEO dovrà decidere se proseguire per la strada tracciata o cambiare tutto. Gli analisti dicono la loro sui nomi in ballo. Mentre Ballmer consegna a un'intervista la sua eredità manageriale
Il nuovo CEO dovrà decidere se proseguire per la strada tracciata o cambiare tutto. Gli analisti dicono la loro sui nomi in ballo. Mentre Ballmer consegna a un'intervista la sua eredità manageriale

Nelle previsioni degli analisti statunitensi, il nuovo CEO di Microsoft avrà una fondamentale decisione da prendere: continuare con l’ambiziosa strategia di trasformazione in un’azienda di dispositivi e servizi cloud piuttosto che spingere il colosso di Redmond verso una nuova posizione di forza nel settore del software enterprise. Dopo gli scarsi risultati di vendita del tablet Surface, il dubbio sarà amletico per il nuovo timoniere di BigM.

Dopo l’ addio di Steve Ballmer alla ricerca del nuovo CEO – il consiglio d’amministrazione di Microsoft è al lavoro per evitare una lunga transizione, come spiegato dallo stesso Ballmer in una breve intervista rilasciata a Mary Jo Foley ( ZDNet ) – gli stessi analisti hanno sottolineato come all’azienda di Redmond serva una personalità forte come quella di Marissa Mayer, passata da Google al timone di Yahoo!.

Con un tasso annuale di crescita del 16 per cento e un fatturato triplicato, il regno di Steve Ballmer è riuscito ad estendersi nei territori del consumer con un occhio aperto alle nuove soluzioni cloud. Le istrioniche capacità da venditore di Ballmer sarebbero difficilmente replicabili, come sottolineato da quegli osservatori che non credono nell’esistenza di un timoniere adatto ai nuovi bisogni strategici di Microsoft.

È dai lontani anni ’80 che Ballmer rappresenta uno dei principali volti pubblici di Microsoft, meno visionario di Steve Jobs e più pragmatico di Bill Gates. L’ormai quasi-ex-CEO non ha alcuna idea precisa sul suo futuro, ribadendo il suo orgoglio nell’aver contribuito all’espansione dei PC e al conseguente impatto sulla vita ordinaria delle persone.

Pur ammettendo i suoi errori – l’odiato Vista – Ballmer sembra sereno, convinto del fatto che Microsoft non sarà mai un’azienda come IBM: soluzioni business e consumer andranno sempre a braccetto, così come il gigante di Redmond non sceglierà mai di produrre dispositivi che identifichino una determinata classe di utenti come Apple preferendo restare più universale.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 26 ago 2013
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