HTC pianifica una via di fuga cinese

HTC pianifica una via di fuga cinese

Il produttore sarebbe al lavoro su un nuovo sistema operativo, forse una derivazione di Android o forse no. Pensata esclusivamente per il mercato cinese. Con il placet ufficiale di Pechino
Il produttore sarebbe al lavoro su un nuovo sistema operativo, forse una derivazione di Android o forse no. Pensata esclusivamente per il mercato cinese. Con il placet ufficiale di Pechino

HTC ha il fatturato in calo e la prospettiva di un futuro difficile davanti a sé, e una delle possibili soluzioni al problema coinciderebbe con la realizzazione di un nuovo OS mobile dedicato in via esclusiva al mercato cinese. Le indiscrezioni provengono dalle solite fonti anonime, ma ben informate sui fatti, entrate in contatto con il Wall Street Journal : il CEO di HTC Cher Wang, dicono le suddette indiscrezioni, sta gestendo la cosa in maniera diretta e a stretto contatto con le autorità di Pechino.

Le fonti del Journal non sono molto precise in merito alla “forma” che prenderà il nuovo sistema mobile, se si tratterà di un fork di Android – magari con una UI custom e poco altro per differenziare – o di un approccio più radicale allo sviluppo di un sistema completamente indipendente dall’ecosistema di Google.

Di certo ci sarebbe la fase avanzata di sviluppo della nuova iniziativa, visto che il produttore taiwanese ha già messo assieme alcuni prototipi consegnandoli agli ufficiali governativi cinesi per i test preliminari. L’OS conterrebbe tutte quelle applicazioni utili al pubblico cinese , incluse le app per il social networking interamente basate su reti e piattaforme locali.

La nuova iniziativa filo-governativa di HTC mira a offrire una risposta concreta alla domanda di autarchia e indipendenza dalle tecnologie e dai software occidentali promosse dalle autorità di Pechino, un’autarchia che ha già dato i suoi frutti quali il già trattato OS per computer Kylin basato su una versione custom di Ubuntu .

Nelle speranze di HTC, il nuovo OS (o il nuovo fork di Android, nel caso) verrà accolto dall’establishment cinese come un asset tecnologico prezioso in chiave anti-occidentale, nel qual caso il colosso taiwanese potrebbe avere l’opportunità di aggredire il mercato locale riportando così sulla giusta rotta i suoi conti malandati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 30 ago 2013
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