Silk Road, altri arresti nel deep Web

Silk Road, altri arresti nel deep Web

Due fornitori ammanettati nello stato di Washington, altri quattro spacciatori acciuffati nel Regno Unito. La comunità hacker è convinta che i federali abbiano sfruttato una vulnerabilità per accedere ai server del mercato nero
Due fornitori ammanettati nello stato di Washington, altri quattro spacciatori acciuffati nel Regno Unito. La comunità hacker è convinta che i federali abbiano sfruttato una vulnerabilità per accedere ai server del mercato nero

Continua l’operazione del Bureau contro il mercato nero nel deep web, dopo la chiusura di Silk Road e l’arresto del giovane statunitense Ross Ulbricht. Gli agenti federali hanno infatti ammanettato due fornitori nello stato di Washington , accusati di spaccio di sostanze stupefacenti attraverso l’account NOD sulla piattaforma Tor. Steven Lloyd Sadler e Jenna White sarebbero stati individuati grazie alla collaborazione di un misterioso (e canterino) compratore in Alaska.

Ma le trame di Silk Road sembrano decisamente più estese di così . Nel Regno Unito, la nuova National Crime Agency (NCA) ha messo le mani su quattro sospetti legati alla rete sotterranea per la compravendita di droga e documenti falsi. Uno dei quattro avrebbe meno di 50 anni, proveniente dal Devon, mentre gli altri tre risulterebbero residenti a Manchester. Il gruppo è accusato di aver fornito grandi quantità di sostanze stupefacenti agli utenti di Silk Road .

Soprannominata l’FBI britannico, l’agenzia NCA ha lanciato un messaggio chiaro a tutti quei criminali che pensano di nascondersi attraverso l’anonimato di Internet. “Sappiamo dove siete, cosa state facendo, e vi verremo a prendere – ha ammonito Keith Bristow, direttore generale della NCA – Per i criminali è impossibile cancellare definitivamente tutte le impronte digitali. Non importa quanto siano preparati da un punto di vista tecnologico, perchè commetteranno errori che ci faranno avvicinare a loro”.

Altri due soggetti sono stati arrestati in Svezia – per la vendita di marijuana su Silk Road – e le autorità statunitensi fanno la conta degli utenti legati al mercato nero del deep web. Con dieci recensioni pubblicate dai consumatori per ogni pagina di Silk Road – per un totale di 142 pagine – i federali quantificano in oltre 1.400 i feedback per la singola vendita di cocaina, eroina e metanfetamina.

Nel frattempo è affiorata una nuova teoria sulle tecniche adottate dall’FBI per tracciare la posizione geolocalizzata dei server di Silk Road. Stando a quanto trapelato nella comunità hacker, l’intelligence statunitense avrebbe sfruttato una vulnerabilità software per accedervi tramite Tor , riuscendo ad ottenere una immagine degli stessi server con la collaborazione forzata di una società di hosting con base in Islanda. L’installazione di cimici per il tracciamento degli accessi a Silk Road avrebbe portato le autorità britanniche all’arresto dei quattro sospetti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
9 ott 2013
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