Da Gartner pillole anti-SCO

Da Gartner pillole anti-SCO

Gartner suggerisce agli utenti Linux come prevenire grane legali con SCO, azienda il cui destino, secondo la società di analisi, potrebbe essere appeso ad una sentenza
Gartner suggerisce agli utenti Linux come prevenire grane legali con SCO, azienda il cui destino, secondo la società di analisi, potrebbe essere appeso ad una sentenza


Stamford (USA) – La società di analisi Gartner ha pubblicato un documento in cui fornisce alle aziende che usano Linux alcune raccomandazioni relative ai reclami di SCO e alle recenti minacce rivolte da quest’ultima contro gli utenti del sistema operativo open source.

Nello studio, firmato dal vice-president e research director del Gartner, George Weiss, viene suggerito alle aziende che usano Linux di rimanere alla finestra e di non pagare SCO fino al momento in cui le cause legali in corso, fra cui quella avviata da Red Hat, non si saranno concluse.

Nel frattempo, per minimizzare il rischio di diventare il bersaglio della prossima e preannunciata campagna legale di SCO, Weiss consiglia alle imprese di non divulgare dettagli sulle proprie installazioni Linux e di “non permettere a SCO di controllare le vostre attività senza un’autorizzazione legale” .

Come aveva già fatto negli scorsi mesi, Weiss ha richiamato le aziende alla prudenza suggerendo a quelle che hanno in progetto di migrare verso Linux di rivolgersi a fornitori disposti a farsi carico degli eventuali costi legati ad una causa legale con SCO: la società di analisi cita, come esempio, il programma d’indennizzo appena varato da HP.

“I vostri consulenti legali – scrive Weiss – dovrebbero tenere sotto controllo lo sviluppo (di Linux, N.d.R.) e comprendere in cosa consistano le rivendicazioni di SCO in merito alle reclamate violazioni”.

L’analista ha poi ribadito la necessità di valutare attentamente tutti i fattori di rischio legati all’adozione di Linux all’interno delle attività produttive più critiche, quali ad esempio i sistemi ad alte prestazioni, consigliando di rimandarne il deployment a quando SCO avrà chiarito le proprie intenzioni nei confronti degli utenti di Linux. Se tali sistemi sono già attivi e funzionanti, Weiss suggerisce ai manager aziendali di “sviluppare un piano che consenta, nel caso in cui SCO dovesse vincere la causa e il kernel di Linux necessitasse di sostanziali modifiche, una rapida migrazione (verso un’altra piattaforma, N.d.R.)”.

Sebbene indichi come migliore alternativa a Linux i sistemi basati su Unix, Gartner sconsiglia l’adozione – ironia della sorte – proprio delle piattaforme di SCO. Secondo la società di analisi, infatti, la causa in corso non pone dei rischi solo per gli utenti di Linux, ma anche per quelli dei sistemi operativi (Open Server e UnixWare) di SCO.

“Una sentenza a sfavore potrebbe portare SCO a cessare le proprie attività o vendere se stessa”, scrive Weiss. “Questo potrebbe mettere a rischio i futuri servizi di supporto e manutenzione”.

Per tale ragione, secondo l’analista, anche gli attuali utenti di SCO farebbero bene a preparare piani d’emergenza per l’eventuale migrazione, entro i prossimi due anni, verso altre piattaforme.

In caso di sconfitta giudiziaria, il rischio che SCO possa andare incontro ad una grave crisi finanziaria viene giudicato da Gartner piuttosto elevato: la motivazione addotta è che le nuove politiche dell’azienda stanno già “mettendo a repentaglio il suo business relativo al software” e vincolando sempre più la sua salute economica all’esito del processo. Una situazione di “rischio” peraltro ammessa dalla stessa SCO nei documenti finanziari consegnati alla Securities and Exchange Commission americana.

Proprio di recente SCO ha annunciato che pagherà allo studio legale Boies, Schiller & Flexner 1 milione di dollari in contanti e 7,95 milioni in azioni.

?Durante gli ultimi sette mesi, la nostra società, in collaborazione con Boies, Schiller & Flexner, ha portato alla luce una serie di problematiche di notevole rilevanza per quanto concerne il codice software relativamente alla proprietà intellettuale UNIX di SCO e a Linux?, ha affermato di recente Darl McBride, presidente e CEO di SCO. ?La proprietà del sistema operativo UNIX rappresenta senza dubbio il nostro patrimonio più importante e oggi stiamo investendo nella protezione e nel futuro di UNIX. Lo studio Boies, Schiller & Flexner si sta ora muovendo oltre le questioni contrattuali con IBM. Lo studio legale si occuperà infatti di far valere e difendere i diritti di proprietà intellettuale di SCO, inclusi la tutela del nostro codice sorgente UNIX System V e i diritti di copyright che sono stati riaffermati in seguito all?accordo BSDI?.

Il prossimo venerdì, 28 novembre, SCO ha organizzato incontri a Milano, Roma e Padova per spiegare la sua posizione in merito alla questione IBM/Linux e delineare le sue strategie di mercato.

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Pubblicato il
24 nov 2003
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