Allacci telefonici: 187 volte 187

Allacci telefonici: 187 volte 187

Il caso di un lettore che avrebbe voluto allacciare una nuova linea telefonica e che ha scoperto come, tra ospedali, disguidi e sparizioni, non sempre tutto fila come dovrebbe
Il caso di un lettore che avrebbe voluto allacciare una nuova linea telefonica e che ha scoperto come, tra ospedali, disguidi e sparizioni, non sempre tutto fila come dovrebbe


Roma – Era il 3 ottobre quando, essendomi appena trasferito a Ravenna, sono andato in un negozio di Telecom Italia per farmi attivare l’abbonamento telefonico per la rete fissa. “Circa 8 giorni lavorativi – mi ha detto il negoziante – anche meno visto che lei ha già la linea tirata”. Dopo due settimane ancora non mi aveva chiamato nessuno per avvertirmi dell’avvenuto allaccio, e del resto il telefono non dava segnali di vita. Ho quindi chiamato il 187 dove mi hanno detto che la linea è attiva e funzionante e, gentilissimi, mi hanno fornito il mio numero di telefono.

Ma la linea non funzionava. Il giorno dopo ho richiamato urgentemente il 187 e segnalato il guasto tecnico. “Ho una certa urgenza – ho spiegato loro – dovrei attaccarmi a internet per svolgere dei lavori urgenti, inoltre pago una tariffa flat che non riesco a utilizzare causa vostra”. Gentilissimo l’operatore mi ha detto di aver eseguito la segnalazione.

Il venerdì della settimana dopo ancora non si son fatti sentire, né i tecnici né qualche impiegato. Richiamando il 187 mi dicono che il lunedì sarebbero sicuramente arrivati i tecnici. Lunedì sera richiamo il 187 (visto che nel frattempo scopro che gli sportelli Telecom non esistono più) per avvisarli che nessuno è passato.

Dicono che al lunedì aggiustano ospedali e polizia con precedenza assoluta, ma al martedì sarebbero arrivati.
Martedì sera chiamo il 187 per chiedere spiegazioni: non sanno dirmi il perchè, ma garantiscono che qualcuno passerà mercoledì.
Mercoledì, piuttosto alterato, chiamo il 187 e, dopo aver urlato di tutto al povero operatore, riesco ad ottenere un impegno personale a contattare direttamente i tecnici di Ravenna.
Giovedì finalmente arrivano i tecnici, fanno i loro test e non individuano guasti nella linea. “Andiamo in centrale a vedere se c’è qualche problema in centralina – mi dicono – e poi ti chiamiamo o al telefono fisso, nel caso funzioni, o al cellulare”. Sono felice.

Venerdì contatto il 187 per chiedere che fine hanno fatto i tecnici (che non gli sia successo qualcosa per strada, poveri!). “Boh!” non mi sanno rispondere, mi chiedono solo di attendere con pazienza. Richiamo ogni sera il 187 per avere informazioni finchè, venerdì 14, mi dicono che l’intervento che risolverà il mio problema verrà eseguito il 21 novembre. Tutto questo ritardo a causa di disguidi: non sanno più come giustificarsi.

Il 21 novembre, venerdì, chiamo ancora il 187. Non sanno che pesci pigliare. Mi chiedono di attendere e attendere e attendere fino a data indefinita, visto che il limite massimo di tempo previsto per gli interventi (21 giorni) è trascorso. Chiedo il numero di un responsabile della Romagna. Mi viene chiesto di riagganciare. Rifiuto. Agganciano loro.

Passi il rimborso spese, che sarà doveroso da parte loro, incluso di abbonamento flat non utilizzato e di danni morali, com’è possibile che dopo quasi due mesi non solo non ho ancora la linea del telefono, ma non mi è dato sapere se mai ce l’avro’ e per quale motivo. Sono sensibilmente infastidito dall’accaduto e, per la cronaca, sto scrivendo dal computer di un amico.

Ciao,
Roberto P.

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Pubblicato il
25 nov 2003
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