Pedofili alla gogna web anche in Maine

Pedofili alla gogna web anche in Maine

Sono ormai decine gli stati americani che pubblicano in rete i dati di persone che hanno scontato pene detentive per reati sessuali. Le gogne sono del tutto legittime secondo la Corte Suprema
Sono ormai decine gli stati americani che pubblicano in rete i dati di persone che hanno scontato pene detentive per reati sessuali. Le gogne sono del tutto legittime secondo la Corte Suprema


Portland (USA) – La gogna elettronica che da anni fa proseliti tra le forze dell’ordine degli stati americani approda anche in Maine: è la prima volta che uno stato americano vara un progetto di pubblicazione dei dati di persone condannate per reati sessuali da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che ciò è lecito.

La gogna elettronica viene considerata uno strumento legittimo perché consente facilmente di verificare se nella propria area di residenza vi sia qualcuno che ha subito delle condanne per reati sessuali. Viene considerata dunque una sorta di misura preventiva acciocché non si ripetano attacchi ai danni in particolare dei minori. Va anche detto che le informazioni contenute nel sito-gogna sono quelle già inserite in un apposito registro che le autorità di polizia pongono da sempre a disposizione, in modo decisamente più discreto, degli abitanti della propria area di giurisdizione.

La gogna elettronica del Maine metterà invece a disposizione di tutti, e non solo di coloro che effettivamente abitano in quelle aree, nomi e cognomi di persone che hanno già scontato la loro pena , sfruttando dunque internet per diffondere età, data di nascita, indirizzo di residenza, luogo di lavoro o di studio e reato per il quale sono stati condannati. Quando disponibile, il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Maine intende porre online anche la fotografia dei soggetti.

Nelle prossime ore il sito delle autorità di Portland sarà ufficialmente presentato e pubblicherà i nomi di circa 1.200 persone la cui condanna, già scontata, non prevedeva anche la pubblicazione online a vita delle proprie informazioni personali. A ribadire il concetto ci ha pensato il responsabile del progetto, Micheal Cantara, che ai reporter ha spiegato come il sito “fornirà a chiunque voglia accedere a queste informazioni un metodo semplice per farlo, invece del modo tradizionale che costringe a recarsi in tribunale e da lì recuperare le informazioni su supporto cartaceo”.

La possibilità di rendere pubblici i dati dei condannati per reati sessuali si deve ad una legge nota come Megan’s Law , dal nome di un tristissimo caso culminato con l’assassinio di una bambina, una legge che obbliga chiunque sia stato condannato per questo genere di reati di registrarsi presso le autorità di pubblica sicurezza dell’area di residenza.

Sono ormai 36 gli stati americani che hanno deciso di interpretare quella legge creando registri web accessibili da tutto il mondo. Pochissime le decisioni in controtendenza, come quella del New Jersey , rispetto ad una “soluzione”, quella della gogna, che piace anche alla Corea e alla Chiesa americana .

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Pubblicato il
1 dic 2003
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