Backblaze stressa gli hard disk

Backblaze stressa gli hard disk

Uno studio sul campo evidenzia quella che dovrebbe essere la classifica dei produttori di HDD più resistenti sul breve e sul lungo periodo. La conclusione? Non tutti gli HD vanno bene per tutto, ma di sicuro quelli Hitachi sono affidabili
Uno studio sul campo evidenzia quella che dovrebbe essere la classifica dei produttori di HDD più resistenti sul breve e sul lungo periodo. La conclusione? Non tutti gli HD vanno bene per tutto, ma di sicuro quelli Hitachi sono affidabili

Backblaze ha pubblicato uno studio comparato sull’affidabilità dei vari modelli e marchi di HDD disponibili in commercio, e le sorprese non mancano: la società, specializzata in servizi di “cloud backup”, ha estrapolato i dati inerenti i 27.134 drive di grado consumer usati sui suoi rack, stabilendo la tendenza al malfunzionamento e al crash irrecuperabile registrata nella propria farm.

Stando a quanto sostiene Backblaze, dunque, gli HDD consumer più affidabili sono i Deskstar prodotti e commercializzati da Hitachi (e in particolare i modelli Deskstar 5K3000 e 7K3000 da 3 terabyte) che fanno registrare percentuali annuali di malfunzionamento del 2,9 per cento. Al secondo posto si classificano le unità Western Digital – che Hitachi l’ha acquisita non molto tempo addietro – con percentuali annuali di malfunzionamento del 3,6 per cento.

le statistiche backblaze

Seagate è il marchio che si comporta nel peggiore dei modi con guasti che vanno dal 3,8 per cento minimo del modello ST4000DM000 (4 terabyte) al preoccupante 25,4% del Barracuda 7200 da 1,5 terabyte. La classifica di affidabilità testé indicata (Hitachi, Western Digital e Seagate) tende a essere valida anche su un periodo di 36 mesi, dove i livelli di “sopravvivenza” media dei diversi modelli di HDD sono rispettivamente di 96,9, 94,8 e un meno tranquillizzante 73,5 per cento.

Il consiglio è quindi di tenere sotto controllo qualsiasi drive Seagate l’utente abbia in casa. Ma occorre precipitarsi ad acquistare qualcosa di tendenzialmente meno prono ai crash irrecuperabili? Non necessariamente: Backblaze continua e continuerà ad acquistare le unità della casa statunitense per via della loro convenienza, e statistiche a parte l’utente singolo potrebbe trovarsi di fronte al peggiore (o al migliore) degli HDD dopo l’acquisto indipendentemente dal marchio.

I dati forniti da Backblaze si fanno ancora più ardui da giudicare quando si considerano le condizioni in cui i drive consumer sono costretti a operare, con livelli di vibrazione e carichi di lavoro molto superiori a quelle che sono i possibili domestici anche per l’utente enthusiast più sfegatato. Non a caso, i più recenti modelli dei diversi marchi con velocità di rotazione dei piatti variabile a seconda delle condizioni a contorno (stratagemma adottato per ridurre i consumi) molto male si comportano in questo contesto: l’azienda ha deciso di non acquistarne più nemmeno un esemplare, visto che mal si conciliano con l’utilizzo estremo che Backblaze ne fa nella sua farm.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
23 gen 2014
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