Mandrake Linux? Un piccolo sfogo

Mandrake Linux? Un piccolo sfogo

Breve storia di una tentata transizione da Windows alla celebre distribuzione Linux. Problemi risolvibili, certo, ma quanto impegno è effettivamente richiesto? Se lo chiede un lettore
Breve storia di una tentata transizione da Windows alla celebre distribuzione Linux. Problemi risolvibili, certo, ma quanto impegno è effettivamente richiesto? Se lo chiede un lettore


Roma – Gentile redazione di Punto Informatico, il mio vuole essere uno sfogo spietato ma quanto più costruttivo possibile. Ho quasi vent’anni e sono una matricola all’università di Padova, dove per la prima volta ho combinato qualcosa con Linux, tanto da convincermi a farlo diventare il mio SO standard, anche perchè ne condivido appieno la filosofia.

Pieno di entusiasmo ho installato su un vecchio computer la distribuzione Mandrake 7.1 , ma non c’era verso di far funzionare la mia altrettanto vecchia Creative SB AWE32. Mi collego ad internet (ho ancora un modem a 56K!) e dopo molto peregrinare trovo l’AWE32 HOWTO che mi dice di installare i driver e ricompilare il kernel.

Dopo due settimane che ricompilo il kernel e non va niente mi decido a leggere il Kernel HOWTO dove trovo le istruzioni in un diverso ordine. Stavolta la compilazione va a buon fine, ma ancora la scheda non c’è. Nel frattempo perdo altro tempo con gli isapnptools, come consigliato dagli HOWTO. Dopo un’altra settimana (smanetto nel week-end) scopro non so dove che basta dare alla console SNDCONFIG ed è tutto a posto!

Tutto, o quasi: i midi non vanno . Ma io mi contento di ascoltare i CD mentre programmo. Per rimediare al macello decido di reinstallare tutto un’ultima volta (Windows mi ha dato questa abitudine) così da avere un sistema pulito e funzionante: ma non riesco più ad installare niente, ottengo sempre un errore.

Rinuncio al vecchio catorcio, e installo la Mandrake 9.1 sul mio PC più recente. Bellissima, ma i midi non vanno ancora, se non con Timidity che però sbaglia le voci. Dato che ho iniziato a suonare la tastiera, mi metto alla ricerca di qualche programma per i MIDI, e scopro che gli rpm che scarico non funzionano mai, e devo scaricarmi i sorgenti di ogni programma e compilarli. Va beh, in Linux si usa così.

Per essere compilati i programmi necessitano di librerie tutte diverse che devo ogni volta installare dai 3 cd della Mandrake, e ci metto un sacco di tempo. Alla fine di tutto Rosegarden funziona benissimo, ma non suona: leggo nelle FAQ del sito che serve JACK perchè dialoghi con ALSA, così lo scarico, lo compilo, lo installo, non so come farlo funzionare e nel frattempo il suono del mio KDE smette di funzionare. Rimuovo JACK, ma niente. NoteEdit per essere compilato richiede delle librerie tse3 che non sono collaudatissime e quindi rinuncio. Midimountain mi dà problemi in compilazione.

Morale: mi ritrovo completamente senza audio , ho perso un sacco di tempo sentendomi un cretino (un po’ penso di meritarlo) e ho speso un sacco di soldi di connessione per niente. Da un sistema operativo che festeggia i suoi 10 anni e che vanta decine di migliaia di programmatori sparsi per il mondo mi aspettavo che potesse almeno suonare un MIDI. E ritorno a Windows, almeno per qualche anno ancora.

Davide C.

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Pubblicato il
3 dic 2003
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