YouTube e i censori volontari

YouTube e i censori volontari

Emergono indiscrezioni su come il Tubo si batte contro i contenuti inappropriati: mobilita gli utenti e la polizia, e dota alcuni soggetti di superpoteri di segnalazione
Emergono indiscrezioni su come il Tubo si batte contro i contenuti inappropriati: mobilita gli utenti e la polizia, e dota alcuni soggetti di superpoteri di segnalazione

YouTube utilizza un sistema di controllo sui filmati caricati sulla propria piattaforma basato su poteri speciali di censura concessi a circa 200 account (di privati ed organizzazioni) che possono contrassegnare come inappropriati fino a 20 video alla volta.

Nelle settimane scorse il Financial Times aveva raccontato di come la polizia metropolitana del Regno Unito avesse usato i suoi poteri di “super flagger” per chiedere la rimozione di video che considerava estremisti . Anche se qualsiasi utente può chiedere che un determinato contenuto venga passato al vaglio da YouTube per verificarne l’ottemperanza delle linee guida , la polizia britannica, così come tutti coloro che partecipano al programma pilota “super flagger” avviato nel 2012 da Google, ha la possibilità di sottoporre ai censori del Tubo fino a 20 video alla volta.

A quanto pare il Tubo vorrebbe rendere il sistema ancora più attento nei confronti dei contenuti ritenuti violenti: i funzionari delle forze dell’ordine britannici riferiscono di utilizzare i poteri di notifica solo per segnalare video ritenuti in violazione del Terrorism Act del Regno Unito, e il fatto stesso che uno strumento del genere sia in mano alle autorità è motivo di preoccupazione per molti.

Secondo alcune fonti , in ogni caso, tra i duecento partecipanti al nuovo programma di controllo dei contenuti, oltre ai poliziotti del Regno Unito, vi sarebbero solo un’altra decina di organizzazioni governative e non governative (tra cui gruppi che si battono contro i contenuti d’odio e che lottano per difendere i minori), mentre per il resto parteciperebbero singoli individui.

Nel frattempo, peraltro, YouTube vorrebbe esordire con una versione della sua piattaforma dedicata ai bambini sotto i 10 anni : oltre ad aver chiesto l’intervento di autori di contenuti ad hoc, potrebbe necessitare di un più stretto controllo sul materiale caricato.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 18 mar 2014
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