FCC, pericolo per la net neutrality USA?

FCC, pericolo per la net neutrality USA?

L'agenzia statunitense si preparerebbe ad approvare nuove regole per l'accesso di rete, regole potenzialmente in grado di modificare in peggio l'attuale accesso universale alle risorse telematiche
L'agenzia statunitense si preparerebbe ad approvare nuove regole per l'accesso di rete, regole potenzialmente in grado di modificare in peggio l'attuale accesso universale alle risorse telematiche

Pericolo mortale in vista per la net neutrality sulla Internet statunitense, con la Federal Communications Commission (FCC) intenzionata a modificare le regole di accesso universale alle risorse di rete in un modo che da più parti viene bollato come discriminatorio e pericoloso per le future innovazioni della Rete delle reti.

Le indiscrezioni parlano espressamente – ed FCC ha in seguito confermato – di stabilire la possibilità di un “trattamento preferenziale” del traffico di rete qualora questo fosse “economicamente ragionevole”, un modo insomma di andare persino oltre il trattamento di favore riservato da Comcast a Netflix dopo il recente accordo stretto dalle due parti.

Sarebbe, dicono i commentatori, la morte della net neutrality come la si è intesa fino a questo punto: le aziende interessate a un trattamento di favore (Amazon, Netflix, Google e altri) pagherebbero gli ISP e riverserebbero poi i costi aggiuntivi sui clienti finali, mentre le start-up potenzialmente rivoluzionarie (destinate a soppiantare gli attuali colossi di rete) non potrebbero giovarsi delle stesse performance telematiche garantite ai big del settore.

Si tratta di un incubo a lungo temuto che diventa realtà, insomma, anche se la FCC del nuovo presidente Tom Wheeler (ex-lobbista dell’industria dei contenuti via cavo) tende a gettare acqua sul fuoco parlando di regole comuni a “tutti i contenuti di rete” e di un servizio Internet base da garantire agli utenti.

In attesa della nuova proposta sulla neutralità dell’accesso alla rete, l’agenzia federale statunitense si occupa anche di spettro wireless e decide di “aprire” una porzione di 100 Mhz dello spettro elettromagnetico federale all’uso “condiviso” tra autorità governative, carrier mobile e cittadini privati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 28 apr 2014
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