Una rosa per ilNuovo.it

Una rosa per ilNuovo.it

di Luddist - L'Unità parla di caos gestionale, Fastweb stacca la spina per morosità, i redattori sono insofferenti e i lettori protestano. La situazione è critica ma la speranza è l'ultima a morire
di Luddist - L'Unità parla di caos gestionale, Fastweb stacca la spina per morosità, i redattori sono insofferenti e i lettori protestano. La situazione è critica ma la speranza è l'ultima a morire

Roma – Fa una certa impressione dover leggere su l’Unità i motivi per i quali ormai da molte decine di ore il sito de ilNuovo.it non è attivo ed è sostituito da un laconico avvertimento: “Il servizio è sospeso”.

Stando a quanto ivi riportato, quella dicitura dal sapore di censura asiatica si deve ad una decisione di Fastweb , il provider che da sempre fornisce connettività al giornale e che, a quanto pare, da sei mesi non viene pagato . E poco importa non essere d’accordo con il titolo de l’Unità , secondo cui “Fastweb oscura IlNuovo.it” . Un sito del genere che non paga le bollette per sei mesi, se davvero è andata così, non può aspettarsi altro, quindi si è oscurato da sé o, meglio, il caos gestionale di cui parla l’Unità ha provocato anche l’oscuramento.

Chi abbia cercato su IlNuovo.it notizie sull’arresto di Saddam Hussein in queste ore non le ha trovate e, vista l’importanza della notizia, ciò rappresenta senz’altro un ulteriore danno per un quotidiano dalla vita travagliata come quello di HDC, sito il cui futuro non è mai stato in bilico come adesso.

È probabile, è auspicabile, che mentre questo mio breve intervento viene pubblicato, con qualche ora di ritardo su quando è stato scritto, il sito de ilNuovo.it sia tornato online e quella scritta listata a lutto che l’ha sostituito sia finalmente cancellata. Che sia sostituita, ma è pretendere troppo?, da una qualche spiegazione di quanto è successo.

Ciò che invece non potrà essere cancellato, purtroppo, è la spirale caotica che ha soffocato le speranze di sviluppo de ilNuovo.it da lungo tempo.
Parliamo di un prodotto web partito con investimenti miliardari . Cifre enormi per una nuova testata web, ancora più colossali se si pensa alle dimensioni dell’ipotetico internet market di riferimento. Un giornale il cui direttore, un paio di anni dopo, vedendo che il mercato era quello che era e non si batteva cassa, era arrivato persino ad ipotizzare il passaggio de IlNuovo.it da giornale gratuito a giornale a pagamento. Incertezze e sbandamenti sintomo di una situazione sull’orlo del disastro. Ma, come già alcuni giornalisti, anche quel direttore se ne è andato e dopo di lui ne sono arrivati altri tre in rapida successione. Questo perché la proprietà del giornale è prima passata a Luigi Crespi per finire poi nelle mani del gruppo Bipielle. Marette e basculamenti conditi nelle ultime ore dall’ aperta contestazione del nuovo direttore da parte della redazione, che percepisce l’odore di licenziamenti in arrivo.

La home page de IlNuovo.it Tutto questo sembrerebbe un buffo giochino in cui vince chi getta via più soldi, se non fosse che in ballo ci sono posti di lavoro . Per questo motivo la vicenda si permea di mestizia, solidarietà, momenti nei quali proporre delle critiche non è correct . Al bando le critiche dunque. Mi chiedo soltanto se il tracollo di cui si avvertono tutti i sintomi non avrebbe potuto essere previsto, se quel rosso relativo dei conti de ilNuovo.it non avrebbe potuto mettere qualcuno in allerta, magari proprio i giornalisti che oggi rischiano il posto. Il mancato pagamento delle fatture di Fastweb, i contratti in scadenza, le difficoltà nel rintracciare un direttore passabile e possibile, la disaffezione degli utenti, le proteste per le modifiche ai forum del giornale, un tempo assai partecipati, l’assenza di un manager visionario forte e dinamico capace di rimescolare le carte e tirar fuori quella vincente: nulla fa ritenere che la crisi de IlNuovo.it generata da quel caos sia superabile nell’immediato.

Dovesse chiudere ilNuovo.it non sentiremmo un tremito nella forza , perché non c’è giornale che possa valere le scosse vitali dell’informazione che passa di computer in computer sul Grande Network. Eppure, da fanatico cultore delle libertà, mi ritrovo qui a sperare in un piccolo, illogico, miracolo.

Luddist

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Pubblicato il
16 dic 2003
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