Real denuncia Microsoft: fermatela

Real denuncia Microsoft: fermatela

L'azienda accusa la rivale di averle tagliato le gambe, di aver approfittato di contratti capestro con i rivenditori e di aver utilizzato il suo Windows per impedire al RealPlayer di dominare. E chiede vagonate di dollari in danni
L'azienda accusa la rivale di averle tagliato le gambe, di aver approfittato di contratti capestro con i rivenditori e di aver utilizzato il suo Windows per impedire al RealPlayer di dominare. E chiede vagonate di dollari in danni


Roma – Un miliardo di dollari di danni. Questo è quanto RealNetworks intende ottenere da Microsoft che è stata appena denunciata per abuso di posizione dominante, una posizione che sarebbe costata molto a Real e che, in futuro, secondo Real potrebbe costare molto a tutti.

L’accusa di Real, che riprende a piene mani quanto emerso nel procedimento antitrust che negli Stati Uniti ha investito Microsoft nel recente passato, afferma che la rivale ha utilizzato Windows per spingere il proprio Windows Media Player non lasciando spazi ai concorrenti. Avrebbe infatti trattenuto le informazioni necessarie a far girare altri player in Windows con la stessa capacità di integrazione né avrebbe dato spazio agli altri mettendo in commercio anche una versione leggera di Windows , senza middleware. Inoltre, sostiene Real, i contratti di Microsoft con i produttori e rivenditori di PC non avrebbero consentito a questi ultimi di posizionare l’icona del RealPlayer sulla scrivania dei Windows pre-installati né avrebbero permesso loro di porre il player Real come media player di default. In generale, afferma Real, Microsoft ha fatto sì che qualsiasi utente Windows si ritrovasse con il player Microsoft installato come player principale, “che lo volesse o meno”.

Nella descrizione di Real, il comportamento tenuto da Microsoft nei suoi confronti ricorda molto da vicino quello che è stato descritto a proposito di Netscape nei Finding of facts , il documento che nel processo antitrust a Microsoft negli USA ha preso in esame le diverse strategie dell’azienda di Bill Gates. Ma ciò su cui punta l’indice Real non è solo quello che è stato ma anche quello che potrebbe accadere in futuro. Secondo Real, infatti, oggi il personal computer ha un ruolo centrale nei nuovi media ma se Microsoft detiene su questo fronte una sorta di monopolio allora potrà trasferirlo anche su tutti i dispositivi (dai cellulari ai set top box) che vanno componendo il nuovo ambiente multimediale . Un ambiente nel quale, afferma la denuncia di Real, Microsoft potrebbe finire per non lasciare spazio ai concorrenti.

La denuncia di Real, presentata al tribunale federale di San Jose, nella Silicon Valley, sostiene che il big di Redmond ha “per diversi anni seguito strategie di mercato predatorie che si sono tradotte in perdite sostanziali di entrate e business per RealNetworks”. Le perdite, secondo Real, potrebbero ben superare il miliardo di dollari di danni richiesto dalla denuncia che, comunque, chiede che vengano imposti a Microsoft dei comportamenti che impediscano in futuro il riproporsi di strategie ritenute illegali.

Va detto che molti dei rilievi di Real trovano eco nell’attuale inchiesta delle autorità antitrust europee su Windows e Windows Media Player, inchiesta che, come noto, dovrebbe entro pochi mesi concludersi con una decisione ufficiale sulla questione. La stessa Real, insieme ad altre rivali di Microsoft, è stata ascoltata dalla Commissione europea e ha presentato proprie memorie sulla questione.

Secca la reazione di Microsoft all’accusa di Real. In una nota l’azienda ha spiegato che “l’azione di RealNetworks di oggi è spiacevole ed è particolarmente sorprendente vista l’intensa competizione nel mercato dei digital media. I fatti sono chiari. C’è una vibrante competizione in questo settore e la stessa crescita di RealNetworks dimostra che si è avvantaggiata di Windows e di molti altri sistemi operativi. I produttori di computer sono liberi di installare e promuovere qualsiasi media player sui nuovi PC. I consumatori sono liberi di utilizzare qualsiasi media player e molti consumatori utilizzano diversi player”.

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Pubblicato il
22 dic 2003
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