Hulu conquista South Park

Hulu conquista South Park

Esclusiva per la prossima stagione e accesso non più illimitato a quelle passate: la strategia di business del servizio statunitense. Mentre BitTorrent si attrezza per supportare chi produce contenuti
Esclusiva per la prossima stagione e accesso non più illimitato a quelle passate: la strategia di business del servizio statunitense. Mentre BitTorrent si attrezza per supportare chi produce contenuti

Hulu ha rimpolpato la sua offerta di contenuti, aggiudicandosi in particolare tutte le stagioni di South Park.

Hulu ha presentato il suo nuovo palinsesto al The Television Critics Association Summer Press Tour : accanto alla conferma delle nuove stagioni delle sue serie originali e al nuovo titolo “The Hotwives of Orlando”, la piattaforma di streaming ha annunciato la disponibilità di tutte e 17 le stagioni finora trasmesse dell’irriverente serie firmata Matt Stone e Trey Parker e l’esclusiva sulla diciottesima che partirà il prossimo 24 settembre: secondo indiscrezioni si tratta di un accordo da circa 80 milioni di dollari .

Sul sito di South Park già appare la comunicazione “Benvenuti al nuovo SouthParkStudios gestito da Hulu” e la prima conseguenza è che, essendo il servizio orientato solo al pubblico USA, fuori dagli Stati Uniti non sarà più disponibile lo streaming.

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Anche per gli utenti statunitensi, tuttavia, l’accordo raggiunto da Hulu significa avere qualche limitazione rispetto al passato e all’offerta no limits garantita con lo streaming del cartone animato dal 2008: dalla fine di settembre per accedere a tutti gli episodi (e non solo ad alcuni di quelli selezionati), bisognerà abbonarsi alla piattaforma di streaming per 7,99 dollari .

Oltre al cartone animato, Hulu si è aggiudicato l’esclusiva del remake a stelle e strisce della serie scandinava The Bridge ed i diritti sugli show NBC Real Housewives e Top Chef .

Quello del paywall è – d’altra parte – anche lo strumento che sembra aver scelto un concorrente molto diverso da Hulu, BitTorrent Inc: ha deciso di offrire ai propri artisti la possibilità di limitare l’accesso ai propri contenuti dietro pagamento per raccogliere i fondi per la produzione di altri contenuti. Si tratta, insomma, di una sorta di crowdsourcing coatto, che per primo sta cercando di utilizzare il produttore Marco Weber per la serie “Children of the Machine”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
14 lug 2014
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