Diversità, le minoranze di Apple

Diversità, le minoranze di Apple

Nella forza lavoro di Cupertino cresce la presenza di neri e ispanici, impiegati principalmente negli Apple Store. Le iniziative promosse per le donne premiano invece eBay
Nella forza lavoro di Cupertino cresce la presenza di neri e ispanici, impiegati principalmente negli Apple Store. Le iniziative promosse per le donne premiano invece eBay

Apple fa un po’ meglio di Facebook, Google e gli altri colossi della Silicon Valley in tema di parità di genere, ma sui conti finali pesano i dipendenti degli Store. Cifre alla mano, Cupertino sembra più aperta alla mescolanza, anche se come ampiamente previsto gli uomini doppiano le donne con larga egemonia dell’etnia bianca sulle altre. Su 98mila impiegati ci sono meno di 33mila donne (30 per cento), numero che si fa più esiguo analizzando la divisione strettamente tecnologica, dove ogni otto uomini ci sono due donne, e nel ramo dirigenziale, che denota un dominio maschile (72 per cento).

Per distinguersi dai rivali, Apple ha presentato il rapporto sul proprio sito accompagnando l’analisi con una lettera di Tim Cook e un breve video con i volti dei dipendenti in sequenza per sottolineare l’attenzione alle minoranze rivolta nel corso degli anni. Qualche frutto è arrivato, come dimostrano la crescita di ispanici (11 per cento) e neri (7 per cento), presenti in maggior numero rispetto alle altre aziende IT, col dubbio però che il loro impiego sia confinato quasi esclusivamente all’interno degli Apple Store, aspetto che nonostante le richieste esterne l’azienda non ha ancora chiarito.

“Non siamo soddisfatti si questi dati, che non sono nuovi e sui quali stiamo lavorando, e continueremo a lavorare sulla diversità, che per noi va oltre sesso, genere e razza”, scrive Cook. Che sottolinea le iniziative in scuole e università mirate ad agevolare le minoranze e il sostegno alla Human Rights Campaign, la più grande associazione lesbica americana.

Chi può guardare tutti dall’alto in tema di parità di genere è invece eBay, dove la presenza femminile interna tocca il 42 per cento sul totale dei dipendenti. Cifra che sale fino al 50 per cento considerando l’ambito lavorativo non tecnologico. Molto inferiore, la quota delle donne che operano in settori hi-tech, pari al 24 per cento ma di gran lunga maggiore rispetto a ogni altra azienda di settore. Merito del Network di iniziative per le donne, voluto dal CEO John Donahoe per attrarre e coinvolgere il gentil sesso nell’avviare una carriera in eBay. Bene le donne, però, male le minoranze etniche, con neri e ispanici che sommati arrivano al 12 per cento della forza lavoro e solo al 4 per cento restringendo il campo ai ruoli tecnologici e manageriali.

Alessio Caprodossi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
14 ago 2014
Link copiato negli appunti