Twitter sperimenta col retweet

Twitter sperimenta col retweet

Il tecnofringuello cambia ancora. Stavolta mettendo mano alle stelline e provando a veicolare in maniera diversa l'advertising
Il tecnofringuello cambia ancora. Stavolta mettendo mano alle stelline e provando a veicolare in maniera diversa l'advertising

Twitter ha deciso di mettere nuovamente mano alle sue funzionalità: per il momento in via sperimentale, ha introdotto nella timeline di alcuni utenti i favoriti espressi dai loro follower e le notifiche legate alle loro scelte di chi seguire .

La novità ha naturalmente da subito sollevato diverse critiche: appare come una variazione che rischia di intasare la timeline di vero e proprio spam, soprattutto rischia di confondere il ruolo dei tweet con la stella con quelli “ri-tweettati”.

D’altra parte Twitter ha dimostrato di non temere di mettere mano al suo servizio: anche perché deve ancora capire come monetizzare appieno il suo successo di pubblico e razionalizzare l’esperienza offerta sulla sua piattaforma. Questo discorso, peraltro, non si limita alle funzioni offerte o al design, ma abbraccia anche la regolamentazione degli account automatizzati e le modalità di accesso ai suoi contenuti.

Per quanto riguarda questo aspetto, d’altra parte, secondo un rapporto redatto dal tecnofringuello stesso circa 23 milioni dei suoi utenti attivi al mese accederebbero allo stream tramite parti terze o servizi automatizzati (bot). Se, come ha sottolineato Twitter, è sbagliato dire che questo 8,5 per cento dei suoi utenti, dunque una parte non trascurabile, potrebbe non corrispondere a nessuna persona reale, non si hanno invece tutti i torti a sottolineare come l’esperienza vissuta da un utente Twitter può non dipendere dal servizio offerto direttamente dal tecnofringuello, ma passare piuttosto attraverso app differenti che inevitabilmente diluiscono il suo controllo.

In particolare spiccano quelle funzioni associate a servizi automatici come SocialFlow che rivelano gli argomenti più caldi di momento e cinguettano di conseguenza: azione che potrebbe risultare interessante anche direttamente per il tecnofringuello, che quindi non può permettersi di trascurarla.

Per quanto riguarda invece l’advertising, uno dei canali per cercare di monetizzare, da ultimo Twitter ha introdotto invece i video promozionali in beta, che vengono pagati dall’inserzionista solo nel momento in cui un utente clicca sul tasto play: l’obiettivo è quello di raggiungere anche piccoli inserzionisti, ottimizzando lo sfruttamento del loro budget marketing.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
20 ago 2014
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