Google Chrome 37, 64bit per tutti

Google Chrome 37, 64bit per tutti

Il browser fa il grande passo, in una release che a detta di Mountain View garantisce miglioramenti su tutti i fronti. E qualche controindicazione. Nel mentre l'azienda fa acquisti sul fronte del cloud
Il browser fa il grande passo, in una release che a detta di Mountain View garantisce miglioramenti su tutti i fronti. E qualche controindicazione. Nel mentre l'azienda fa acquisti sul fronte del cloud

Dopo un breve periodo di sperimentazione partito lo scorso giugno , la build a 64bit di Chrome viene ora promossa per la distribuzione sul canale “stabile” del browser di Google. Molti i vantaggi per l’adozione della nuova versione, spiega Mountain View, che nel frattempo non dimentica di fare un acquisto estivo per rafforzare l’offerta dei servizi cloud.

Chrome 37 è quindi disponibile sia nelle versioni a 32 che a 64bit, e in quest’ultimo caso Google elenca i tre ambiti in cui gli utenti possono aspettarsi miglioramenti sensibili: la build a 64bit di Chrome è più veloce (soprattutto nella decodifica dei video in formato VP9), più sicura (con nuove difese contro exploit e bug) e “due volte più stabile” della versione a 32bit.

Lo svantaggio principale derivante dall’uso di Chrome 37 a 64bit è invece il mancato supporto dell’interfaccia NPAPI, fatto che non permette l’uso di plugin esterni quale Flash, mentre Java e Silverlight dovrebbero già disporre di versioni compatibili. Non che in futuro le cose tenderanno a migliorare, su questo fronte, visto che Google ha già indicato la volontà di rimuovere del tutto la API NPAPI anche da Chrome a 32bit.

Variante a 64bit a parte, Chrome 37 include altre importanti novità come il supporto alle librerie DirectWrite di Windows per un rendering dei font migliorato, nuove estensioni e ben 50 fix per altrettanti bug di sicurezza.

Passando dal Web al cloud, la stagione agostana di Google si conclude con un colpo non da poco: Mountain View ha acquisito Zync , società specializzata nell’offrire soluzioni di rendering (2D e 3D), storage e di trasferimento dati “flessibili” che può vantare la collaborazione con gli studios hollywoodiani su film del calibro di Star Trek: Into Darkness, Looper e American Hustle. Un’acquisizione che può essere letta come il tentativo di aggiungere altra tecnologia per migliorare l’esperienza di utilizzo delle web-app nella finestra di un browser.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 27 ago 2014
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