Intel e il suo primo octa-core

Intel e il suo primo octa-core

Santa Clara presenta i suoi Haswell-E. Un'offerta che in un sol colpo fa debuttare nuovo standard di memoria, nuovo chipset. In attesa delle novità dei processori Core di quinta generazione
Santa Clara presenta i suoi Haswell-E. Un'offerta che in un sol colpo fa debuttare nuovo standard di memoria, nuovo chipset. In attesa delle novità dei processori Core di quinta generazione

Intel non si è certo dimenticata degli utenti PC, soprattutto i più “entusiasti”, e dopo un lungo periodo dedicato all’aggiornamento delle piattaforme più economiche è ora venuto il tempo di “Haswell-E”: vale a dire del primo processore consumer a otto core mai prodotto dal colosso americano delle CPU.

Dietro il nome in codice di Haswell-E si nasconde il processore Core i7-5960X, una CPU “Extreme Edition” a otto core fisici e capacità di gestire 16 thread logici in contemporanea (grazie alla tecnologia Hyper-threading) dotata di 20 megabyte di cache di terzo livello, un controller di memoria DDR4 (un’altra “prima volta” importante nel mondo PC) e il chipset di fascia alta X99.

La frequenza di ogni singolo clock del Core i7-5960X è di 3GHz (3,5 GHz in modalità Turbo), e il processore è in grado di gestire 40 diversi canali PCI Express 3.0 permettendo, tra le altre cose, di utilizzare due schede grafiche discrete a piena velocità (16x); il nuovo chipset integra inoltre il supporto nativo per USB 3.0, per cui ora non sarà più necessario fare uso di controller esterni saldati sulla motherboard per impiegare periferiche compatibili.

Con Core i7-5960X Intel fa debuttare sui PC consumer livelli prestazionali e capacità multi-threading sin qui disponibili solo su piattaforme server con le CPU Xeon, e se proprio l’utente non fosse disposto a sborsare i 1.000 dollari necessari a dotarsi di questa CPU “estrema” c’è sempre la possibilità di acquistare una delle altre due CPU del lotto: Core i7-5930K e Core i7-5820K sono dotati di “soli” sei core, hanno un clock superiore (3,5GHz a 3,7GHz in Turbo il 5930K, 3,3GHz e 3,6GHZ in Turbo il 5829K) ma costano molto meno (594 e 396 dollari, rispettivamente) e garantiscono gli stessi vantaggi architetturali derivanti dall’implementazione del chipset X99. Il moltiplicatore sbloccato delle due CPU è inoltre una manna per i fanatici dell’overclock.

Il debutto di Haswell-E segna un importante ritorno per Intel sulle prestazioni pure e il mercato degli utenti PC più esigenti, anche se, benchmark alla mano , Core i7-5960X non si dimostra la scelta migliore in assoluto in tutti gli scenari applicativi o videoludici possibili; un “semplice” quad-core a 4GHz come Devils Canyon , ad esempio, è in grado di fornire prestazioni superiori in quei giochi che non sono in grado si sfruttare la maggiore dotazione di core fisici a disposizione di Haswell-E.

Sia come sia, le nuove CPU rappresentano l’ultima evoluzione tecnologica importante del processo produttivo a 22 nanometri di casa Intel, e ora non resta che attendere la microarchitettura Broadwell per il debutto dei processori Core di quinta generazione a 14 nanometri: un annuncio in tal senso potrebbe già arrivare all’IFA, che si svolgerà a partire dal prossimo 5 settembre a Berlino.

Intel va avanti sulle prestazioni ma non si ferma certo nel mondo dei gadget mobile e dei dispositivi indossabili: per il wearable computing, Santa Clara è destinata ad agire come partner fornitore di componenti (cioè CPU) piuttosto che come produttore di gadget veri e propri, assicura il CEO Brian Krzanich, e il nascente settore dei nano-prodotti è importante al punto da sacrificare le consuetudini (notoriamente insulari) di reclutamento dell’azienda con l’assunzione di un ex-pezzo grosso di Qualcomm, Amir Faintuch.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
1 set 2014
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