Il remake di webOS si chiama LuneOS

Il remake di webOS si chiama LuneOS

Lo sfortunato sistema operativo di Palm (ora LG, dopo HP) dà origine a un nuovo progetto mobile, un OS che si smarca dal facile e impossibile confronto con i colossi di settore (iOS e Android) senza promettere la Luna
Lo sfortunato sistema operativo di Palm (ora LG, dopo HP) dà origine a un nuovo progetto mobile, un OS che si smarca dal facile e impossibile confronto con i colossi di settore (iOS e Android) senza promettere la Luna

Nuovo episodio nella saga infinita di webOS, il sistema operativo mobile creato da Palm, svenduto dal management pasticcione di HP e infine acquisito dalla coreana LG che ne detiene tuttora i diritti: l’OS si è reincarnato in LuneOS, progetto che mantiene un basso profilo e dice di voler continuare laddove il team originale di webOS ha lasciato.

LuneOS nasce da una costola di Open webOS – il progetto open source creato da HP a partire da webOS – ma è un sistema completamente indipendente, dicono gli sviluppatori: l’ obiettivo dichiarato è “fornire un sistema operativo gestito dalla community” e che “porta avanti quello che amavamo di webOS”.

Un confronto diretto con le ricche funzionalità a disposizione di iOS e Android è fuori questione, sostiene il team di sviluppo; piuttosto LuneOS vuole essere un sistema operativo mobile di buona qualità in grado di soddisfare le esigenze base di un ambiente mobile degno di questo nome.

La prima release ufficiale del nuovo OS si chiama “Affogato”, è in grado di girare su terminali Nexus 4, HP TouchPad, Galaxy Nexus e Nexus 7 (versione WiFi del 2012). Negli ultimi due casi, il supporto non è garantito per le future versioni a meno che qualcuno non si faccia avanti per il ruolo di mantainer .

Per il futuro gli sviluppatori di LuneOS promettono di fornire una piattaforma “stabile, facile da usare e da convertire” sui dispositivi già in commercio, piuttosto che garantire il supporto ai gadget all’ultimo grido appena usciti sul mercato.

Ma il lavoro da fare per raggiungere l’obiettivo è ancora tanto, dice il team, perché al momento un piccolo gruppo di persone è al lavoro su un “grande progetto” con ambizioni non da poco: un (bel) po’ di aiuto da parte di creativi volenterosi farebbe comodo, soprattutto sul fronte dell’interfaccia utente.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 set 2014
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