IFA2014/ Tutto di Motorola mi voglio vestire

IFA2014/ Tutto di Motorola mi voglio vestire

Provati in anteprima i nuovi prodotti dell'azienda USA. Un'evoluzione più che una rivoluzione. Ma lo smartwatch Moto 360 è forse quello che convince di più a Berlino
Provati in anteprima i nuovi prodotti dell'azienda USA. Un'evoluzione più che una rivoluzione. Ma lo smartwatch Moto 360 è forse quello che convince di più a Berlino

Berlino – Per fare la conoscenza dei nuovi Moto bisogna uscire dalla fiera e andare in un lussuoso albergo nel centro della capitale: è lì che Motorola ha creato uno spazio dove mostrare ai giornalisti quanto appena annunciato negli USA, ed è in questa atmosfera quasi casalinga che i rappresentanti dell’azienda a stelle e strisce mostrano agli invitati le tre novità. Il nuovo Moto X, il nuovo Moto G e il debuttante Moto 360.

Partiamo dalla coda: lo smartwatch Motorola è forse il più bello visto qui a Berlino, sia per le finiture che per l’interpretazione del genere. Il form factor della categoria non è ancora scolpito nella pietra, e probabilmente ci vorrà ancora un po’ per comprendere davvero quali saranno le reali possibilità a lungo termine sul mercato di questi prodotti: il Moto 360 però è leggero il giusto, elegante il giusto, discreto il giusto e ben equipaggiato. Non ci sono porte usb o connettori che spuntano, Motorola non ha voluto fare compromessi sull’estetica e ha disegnato un orologio che è in realtà uno smartwatch: solo lo spessore della cassa tradisce un po’ la natura dell’oggetto, ma nel complesso si tratta di un prodotto decisamente ben riuscito.

Le funzionalità del Moto 360 sono quelle tipiche di Android Wear, dunque c’è una stretta interconnessione tra quello che può fare lo smartphone e quello che può fare lo smartwatch. Quello che premia il prodotto è senza dubbio la scelta di renderlo impermeabile secondo le specifiche IP67, l’assenza di connettori sul posteriore (la ricarica avviene appoggiandolo su un’apposito supporto, che attiva anche una modalità “notturna”), i materiali impiegati e l’idea di farne un oggetto per la vita di tutti i giorni senza strafare per dotarlo di funzioni sportive. C’è un meccanismo di misurazione del battito cardiaco, ma non è (precisa Motorola) un dispositivo medico: è più un modo per tenersi sotto controllo mentre si indossa l’apparecchio, che ovviamente funge anche da podometro e ha tutto quanto ci si aspetta da questa categoria.

Parlando di specifiche, lo schermo circolare ha un diametro di 1,56″ con una risoluzione 320×290 (205ppi), coperto da un vetro Gorilla Glass 3. Processore TI OMAP 3, con 4GB di storage interno e 512MB di RAM. Le dimensioni sono di 46mm per 11,5 millimetri di spessore (come detto è questo l’aspetto meno “da orologio”), per un peso di 49g. Il cardiofrequenzimetro è ottico (funziona solo con il cinturino ben allacciato), l’orologio può essere attivato con un gesto (ruotando il polso per guardarlo), tramite il pulsante presente sulla cassa o tramite tocco sullo schermo. Non mancano una batteria da 320mAh (1 giorno di autonomia, si ricarica in 2 ore), e due microfoni.

Passando ai cellulari, dopo il successo del Moto G la nuova versione non tradisce le aspettative: cresce decisamente la dimensione (70,7×141,5×10,99mm: occhio a non farsi ingannare dallo spessore, il telefono è sempre rastremato ai bordi), con lo schermo che arriva a 5 pollici in risoluzione HD, mentre l’hardware rimane un rodato Snapdragon 400 quad-core da 1,2GHz di frequenza con 1GB di RAM. La vera novità è la presenza, di serie, di uno slot per l’espansione dello storage integrato (8GB) con una microSD: in questo modo si supera una delle principali limitazioni della prima generazione, e quella mostrata a Berlino è una versione del Moto G dual-sim che dovrebbe farsi strada anche in Italia (almeno questo è quanto detto dal management) con un prezzo di listino di partenza di 199 euro.

Un rapporto prezzo-prestazioni molto interessante, che potrebbe rendere il Moto G molto appetibile per la fascia dei più giovani: in questo senso Motorola ha rilanciato la questione estetica, offrendo due varianti di colore base per il frontale (bianco e nero) da abbinare a un arcobaleno di cover posteriori. L’obiettivo è permettere al consumatore finale di scegliere la sua combinazione preferita e rendere il device il più possibile personale. La fotocamera posteriore è da 8 megapixel con autofocus, quella anteriore da 2 megapixel. Non mancano WiFi fino a 802.11 ac e Bluetooth 4.0. La versione di Android installata, infine, è la KitKat 4.4.4: è pressoché indistinguibile dalla “stock” Android, e per questo dovrebbe garantire tempi di adattamento e aggiornamento piuttosto rapidi. Il Moto G è già disponibile per la vendita in Germania, mentre in Italia tarderà ancora qualche settimana.

Il nuovo Moto X porta il principio della personalizzazione all’estremo: in Germania, Regno Unito e Francia è partito anche il programma Moto Make , che consente di disegnare su misura il proprio dispositivo con pochi euro di differenza rispetto al prezzo base di 499 euro. In questo modo diventa possibile scegliere il colore della cover posteriore, selezionare se usare la pelle o altri materiali, quale nuance di colore impiegare, renderlo del tutto in linea con il proprio stile. In Italia per ora non sarà offerta questa opportunità: ci si dovrà accontentare di una delle tre versioni base, bianco con posteriore in bambù, nero con posteriore in pelle nera, nero con posteriore in polimero antiscivolo nero. Questo comporta anche un’altra limitazione: la versione base è disponibile solo nel taglio da 16GB, mentre chi può scegliersi i colori ottiene anche 32GB di storage.

Sotto il cofano troviamo uno Snapdragon 801, quad-core da 2,5GHz, con 2GB di RAM: il Moto X è estremamente reattivo, e come nella prima generazione incorpora chip specifici per l’elaborazione del parlato che sono stati ulteriormente perfezionati. Questo significa poter ordinare a distanza al proprio terminale di attivare la modalità silenziosa prima di andare a dormire (“Buonanotte Moto X”), oppure lanciare solo con la voce applicazioni o avviare la fotocamera. Al telefono si può persino dare un nome, e dopo una breve procedura di addestramento (che non impiega più di 2 minuti) il funzionamento e l’interpretazione del parlato paiono molto buoni. Si può persino zittire le notifiche muovendo la mano davanti al telefono appoggiato sul tavolo: da questo punto di vista Motorola lavora a pieno ritmo per rendere sempre più naturale interagire col dispositivo, incorporando due sensori appositi sotto lo schermo sul frontale.

I materiali impiegati sono di prima scelta: l’alluminio sui fianchi rende il prodotto solido e leggero allo stesso tempo (le misure sono 72,4×140,8mm, con lo spessore compreso tra 3,8 e 9,9 tra fianchi e asse verticale), lo schermo Gorilla Glass 3 è molto luminoso e perfettamente definito (1080p su 5,2 pollici significa superare i 400dpi, con un contrasto notevole), gli altoparlanti stereo anteriori molto chiari nella riproduzione. La fotocamera posteriore stabilizzata da 13 megapixel con dual-flash. A voler cercare il pelo nell’uovo, la carenza principale è la batteria da 2.300mAh, anche se i tecnici giurano che basta per una intera giornata grazie alle ottimizzazioni del sistema. C’è invece l’LTE, con 5 bande supportate, ci sono NFC, WiFi 802.11 ac dual band, Bluetooth 4.0. La SIM in questo caso è in formato nano.

Come tutti gli altri prodotti fin qui descritti, anche il Moto X si farà vivo in Italia a ottobre: la nuova versione convince, l’ammiraglia di casa è davvero maneggevole nonostante i 5,2 pollici di diagonale grazie a uno schermo con una cornice molto ridotta (le misure sono inferiori a quelle del Moto G, che ha uno schermo più piccolo), e le prestazioni sono da primo della classe. La mancanza dello slot microSD si farà sentire, visto che la memoria interna è di soli 16GB: nessuno è perfetto, ma senza dubbio Motorola ha azzeccato di nuovo l’intera lineup della propria offerta (smartwatch compreso) e rilanciato decisamente le sue quotazioni da 12 mesi a questa parte e in vista della possibile acquisizione da parte di Lenovo.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
8 set 2014
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