Mars One, la morte arriva in 68 giorni

Mars One, la morte arriva in 68 giorni

Un gruppo di studenti del MIT ha analizzato gli ambiziosi progetti della iniziativa privata che vuole portare i primi coloni umani sul pianeta rosso. Per ora la missione non sta in piedi
Un gruppo di studenti del MIT ha analizzato gli ambiziosi progetti della iniziativa privata che vuole portare i primi coloni umani sul pianeta rosso. Per ora la missione non sta in piedi

Mars One è l’ambizioso progetto che vuole stabilire una colonia umana su Marte a partire dal 2024, ma stando al lavoro di ricerca svolto da alcuni studenti del Massachusetts Institute of Technology (MIT) si tratta anche di un progetto destinato a causare la morte di numerosi coloni-astronauti in tempi relativamente brevi.

I ricercatori del MIT hanno stilato una “valutazione indipendente della fattibilità tecnica” del piano di missione di Mars One, un piano che sostiene di poter colonizzare Barsoom usando le tecnologie già disponibili al momento. Uno dei principi della missione Mars One, che prevede l’utilizzo delle stesse strutture sia per la coltivazione del raccolto (necessario per il cibo e per la produzione di ossigeno) che per ospitare gli astronauti, sarà per gli studenti del MIT la causa delle prime morti tra i coloni intorno al 68esimo giorno della missione.

I piani di Mars One non sono in grado di mantenere una pressione atmosferica sufficiente a garantire l’ossigeno a livelli adatti alla normale respirazione di un essere umano, spiega lo studio, perché al momento non esiste una tecnologia adatta a rinnovare l’aria di un ambiente chiuso che sia in grado di preservare l’azoto limitandosi a scambiare solo ossigeno. O almeno, non esiste per applicazioni “spaziali” come quelle ipotizzate da Mars One.

Gli aspetti critici della missione di colonizzazione sono tanti, spiegano da MIT, e prima ancora che la mancanza di ossigeno cominci a essere un problema – un problema mortale, in effetti – le condizioni di vita negli avamposti marziani diventerebbero molto presto proibitive, con un livello di umidità del 100 per cento provocato dalla stessa configurazione “a serra” degli alloggiamenti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 ott 2014
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