UE, verso l'identità digitale

UE, verso l'identità digitale

E' stata presentata la normativa eIDAS che affronta a livello europeo la questione dell'identificazione online degli utenti, fra posta elettronica certificata, forma digitale e carta d'identità digitale
E' stata presentata la normativa eIDAS che affronta a livello europeo la questione dell'identificazione online degli utenti, fra posta elettronica certificata, forma digitale e carta d'identità digitale

L’Unione europea ha ufficialmente presentato il regolamento eIDAS ( electronic IDentification and trust services for electronic transactions in the internal market ): con esso assumono valore legale l’identificazione, i riconoscimento e la firma digitali .

Ad annunciarlo è stato il sottosegretario italiano alle Comunicazione e Presidente di turno del Consiglio europeo delle telecomunicazioni Antonello Giacomelli insieme alla parlamentare europea Marita Ulvskog, in qualità di relatrice: il nuovo regolamento stesso è stato firmato elettronicamente e rappresenta la declinazione a livello europeo di un processo di digitalizzazione della burocrazia che ha l’obiettivo di accorciare i tempi della Pubblica Amministrazione e di renderla paperless .

Inoltre, come sottolinea nel discorso di presentazione della nuova normativa il Commissario Neelie Kroes, con essa si persegue la volontà di rendere più sicure le transazioni online per il Vecchio Continente .

In Italia vi era già stato modo di avviare questo processo con le prime normative in materia di Posta elettronica certificata ( PEC ) e firma elettronica per i professionisti. Inoltre, alcuni comuni hanno già iniziato a sperimentare la carta d’identità digitale.

A livello europeo la novità riguarda ogni persona giuridica negli stati membri, sia essa pubblica o privata, e prevede che la firma sia apposta in combinazione con una smart card personale: il regolamento era peraltro già entrato in vigore lo scorso 17 settembre, ma sarà applicato per quanto riguarda i servizi fiduciari a partire dal luglio 2016, mentre per quanto riguarda l’utilizzo della carta d’identità elettronica dal 2018, per dare tempo agli stati membri di adeguare servizi e legislazioni nazionali.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 15 ott 2014
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