Google e la sfida dei servizi specializzati

Google e la sfida dei servizi specializzati

Secondo Mountain View, il search generalista è insidiato da Amazon e dai motori di ricerca verticali: i consumatori, per informarsi, avrebbero trovato dei nuovi punti di riferimento. L'antitrust UE concorderà?
Secondo Mountain View, il search generalista è insidiato da Amazon e dai motori di ricerca verticali: i consumatori, per informarsi, avrebbero trovato dei nuovi punti di riferimento. L'antitrust UE concorderà?

Google si ritrova a dover subire la dura concorrenza di servizi specializzati cui gli utenti si rivolgono direttamente senza aver bisogno di intermediari .

A spiegarlo, nel bollente clima del contenzioso antitrust aperto con la UE, è il Presidente di Google Eric Schmidt, che è intervenuto a Berlino presso i quartier generali di Native Instruments, produttore europeo di hardware e software per la musica digitale, e dove ha delineato le ultime tendenze di mercato mettendo in luce le minacce che per Google si profilano all’orizzonte.

Per esempio , nel momento in cui un utente vuole comprare qualcosa o semplicemente controllare un modello o un prezzo, oppure guardare le recensioni, una volta su tre (secondo le stime di Forrester) si rivolge direttamente ad Amazon: il doppio delle volte in cui un utente consulta Google con i medesimi obiettivi.

L’azienda di Jeff Bezos rappresenta così uno degli avversari che minaccia la posizione di Google anche nel suo core business, il search: più di Bing e Yahoo attira utenti alla ricerca di informazioni precise.

Quando poi il netizen ha bisogno di informazioni relative ai viaggi (prenotare un volo, affittare una macchina o riservare una stanza in hotel), la percentuale sale addirittura del 95 per cento a favore di servizi come Expedia, Orbitz, Priceline e Travelocity.

Una prospettiva assolutamente imprevedibile quasi quattro anni fa, quando gli stessi operatori del settore denunciavano Google per abuso di posizione dominante in seguito all’ acquisizione della startup ITA. Se la Grande G ha già convinto le autorità statunitensi riguardo a questa evoluzione del mercato del search, il confronto con la Commissione Europea è ancora tutto da giocare .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
15 ott 2014
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