Apple Pay, debutto difficile?

Apple Pay, debutto difficile?

Il sistema di pagamenti contactless di Cupertino si scontra con l'insorgere di concorrenti con alleati potenti come CurrentC. La diffusione è poco capillare, e ci sono rivenditori che declinano l'offerta
Il sistema di pagamenti contactless di Cupertino si scontra con l'insorgere di concorrenti con alleati potenti come CurrentC. La diffusione è poco capillare, e ci sono rivenditori che declinano l'offerta

A pochi giorni dal debutto ufficiale del servizio presso i retailer statunitensi con il rilascio di iOS 8.1, Apple Pay incappa nelle prime difficoltà: il sistema di pagamenti contactless (basato sull’uso di comunicazioni NFC) che vorrebbe relegare contanti e carte di credito tradizionali a un ricordo del passato non sembra attecchire come sperato, anzi, c’è chi decide di rifiutare l’offerta di Cupertino e di sperimentare le tecnologie della concorrenza.

A chiudere la porta ad Apple Pay – subito dopo avergliela aperta – sono Rite Aid e CVS, catene di farmacie che, secondo documenti riservati emersi in Rete, hanno preferito mettere in archivio gli scanner NFC da usare con iPhone 6 e procedere con la sperimentazione di un sistema alternativo sviluppato da CurrentC .

Entrambe le catene sono impegnate in una partnership con il nuovo sistema, una tecnologia che condivide con Apple Pay la natura contactless ma che non prevede l’impiego di comunicazioni NFC. Piuttosto, CurrentC si basa sulla scansione di codice QR per confermare una transazione o un pagamento con tanto di applicazione di sconti integrata.

Apple Pay si candida a essere il futuro dei pagamenti mobile al netto di carte di credito e denaro contante, ma al momento chi fosse interessato ad approfittare di questa opportunità deve fare i conti con l’indifferenza – quando non di vero e proprio ostracismo dichiarato si tratta, come nel caso dei succitati Rite Aid e CVS – delle maggiori catene di vendita al dettaglio in giro per gli States.

L’entusiasmo di Cupertino nei confronti della “magia” di Apple Pay sembra non superare l’esame nemmeno sul fronte della privacy, visto che la promessa di transazioni “private” fatta dalla corporation si rivela essere meno consistente del previsto .

I pagamenti NFC di Apple (ma anche di Google) non hanno un futuro roseo davanti a sé? È decisamente ancora presto per tirare le somme, e quel che è certo è che i meccanismi di pagamento con carte di credito negli Stati Uniti dovranno necessariamente aggiornarsi entro ottobre 2015, termine che segna – per volere della politica di Capitol Hill – la transizione definitiva dei vecchi scanner da “strisciata” delle carte con bande magnetiche a quelli più moderni capaci di leggere le carte dotate di chip, già popolari nel resto del mondo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 ott 2014
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