Fastweb vuole più WOWFi per tutti

Fastweb vuole più WOWFi per tutti

Così si chiama l'idea sviluppata dall'azienda per aumentare la presenza del WiFi in città. Approfittando dei megabit dei router collegati alla sua rete FTTCab
Così si chiama l'idea sviluppata dall'azienda per aumentare la presenza del WiFi in città. Approfittando dei megabit dei router collegati alla sua rete FTTCab

La nuova idea di Fastweb per arricchire la sua offerta si chiama WOW Fi , e permette teoricamente agli utenti del servizio di connettersi alla rete in fibra della società anche lontano da casa, grazie all’uso “coatto” dei router degli altri sottoscrittori di abbonamenti su rete FTTCab (Fiber to the Cabinet).

Fastweb descrive WOW Fi come un servizio di “Wi-Fi diffuso”, in cui ogni modem dell’azienda diventa un punto di accesso “a disposizione della community dei clienti”: grazie alle connessioni in fibra, spiega la società, le prestazioni della connessione domestica non vanno soggette a un degrado significativo se contemporaneamente qualcuno fa uso dell’hot-spot pubblico.

Esattamente come nel caso dei router Xfinity di Comcast , le connessioni esterne vengono gestite tramite un canale privato diverso da quello del WiFi domestico: Fastweb garantisce sugli standard di sicurezza della tecnologia e le performance, promettendo altresì di estendere molto la copertura di connessioni in banda larga per i propri abbonati, in casa e fuori. E volendo è sempre possibile disabilitare l’hot spot pubblico, sostiene l’azienda.

WOW Fi è al momento un servizio sperimentale , con le prime “condivisioni” del WiFi che già partite nei comuni di Monza e Livorno, che figurano tra le prime città italiane a giovare della presenza FTTCab di Fastweb, e che nel 2015 saranno gradualmente estese alle altre città raggiunte dal servizio. In totale si parla di ben 11.000 nuovi punti di accesso WiFi ad alta velocità per entrambe i comuni.

Il nuovo servizio di wireless condiviso rappresenta l’ennesimo tentativo degli operatori TLC di estendere la presenza del WiFi in Italia, una problematica che non passa mai di moda e che in passato si è già tentato di risolvere (tra le altre cose) tramite nuovi servizi business , sistemi di accesso semplificati o con la rete FON .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
12 dic 2014
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