Bill Gates promuove la rivoluzione fecale

Bill Gates promuove la rivoluzione fecale

Il founder di Microsoft parla di una macchina in grado di trasformare le feci umane in acqua potabile ed elettricità, un'invenzione potenzialmente rivoluzionaria soprattutto laddove le infrastrutture sono inesistenti
Il founder di Microsoft parla di una macchina in grado di trasformare le feci umane in acqua potabile ed elettricità, un'invenzione potenzialmente rivoluzionaria soprattutto laddove le infrastrutture sono inesistenti

Il blog ufficiale di Bill Gates comincia il nuovo anno parlando di Omniprocessor , un impianto di riciclaggio in grado di trasformare le feci in acqua ed elettricità. L’efficienza è massima, dice Gates, l’acqua ha le stesse qualità di quella in bottiglia e non c’è alcun cattivo odore.

Alla base di Omniprocessor c’è l’uso “ingegnoso” di un motore a vapore, spiega l’ex-magnate del software informatico ora convertitosi alla filantropia a tempo pieno: la materia fecale entra nell’impianto, viene bruciata ad altissima temperatura (1000 gradi centigradi) e rispettando tutti gli standard sulle emissioni fissati dal governo statunitense.

L’efficienza di Omniprocessor si vede anche laddove l’impianto è in grado di autosostenersi, producendo l’energia elettrica necessaria al proprio funzionamento dalla combustione delle feci che lo alimentano e “restituendo” l’energia generata in eccesso all’infrastruttura elettrica pubblica.

Gates spiega che l’impianto da lui visitato verrà presto sostituito da uno di “nuova generazione”, una macchina in grado di gestire gli scarti fecali di 100mila persone per generare 86mila litri d’acqua potabile e 250 kw di energia elettrica al giorno.

Omniprocessor potrebbe rappresentare una soluzione di “igienizzazione” ideale per i paesi meno sviluppati, spiega ancora Gates, un sistema da adottare laddove le infrastrutture di scarico non funzionano a dovere o non esistono e dove non è concepibile nemmeno reinventare i W.C. : a guadagnarci sarebbero le economie e la salute delle persone, ma anche le condizioni igieniche complessive di intere comunità.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 gen 2015
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